Solidali eppure rivali, ecco le gemelle di Sada

Due gemelle cresciute in simbiosi si contendono e si dividono l’amore dello stesso uomo in “Una di due”, romanzo del grande scrittore messicano Daniel Sada, scomparso dieci anni fa. Un racconto tragicomico, beffardo e surreale, a cui non manca un po’ di dolcezza: miscela irresistibile

Chi non conosce Daniel Sada si prepari a fare i conti con una valanga che tutto trascina, tra ritmo e neologismi, con un’affabulazione dirompente, con una scorpacciata esuberante di letteratura vera. Questo poteva pensare il lettore che si era imbattuto nel suo primo libro tradotto in Italia, nel 2013, dall’editore Del Vecchio, Quasi mai. Oggi, a dieci anni dalla scomparsa di un autore di culto, morto troppo presto, a 58 anni, Daniel Sada è tornato in libreria per merito di Alter Ego edizioni (sigla che non si smentisce, che punta tutto sulla qualità), grazie alla traduzione dell’ispanista Carlo Alberto Montalto (tutto da leggere questo suo articolo), che si era occupato anche del precedente titolo. Una di due, romanzo breve del 1994 divenuto anche film, che poco o nulla ha del massimalismo di Sada fin qui ammirato, può farci cambiare rotta, scoprire un Sada che è anche altro. Siamo, infatti, di fronte a un romanzo breve, di grande equilibrio, scritto con una lingua vivace e al tempo stesso nitida…

Le zitelle parsimoniose e il corteggiatore

A legger bene sono sempre le donne ad accendere i libri di Daniel Sada, pagina dopo pagina. In Quasi mai il protagonista, il grigio e antieroico agronomo Demetrio Sordo (le iniziali vi dicono niente?) oscilla tra la pudica fidanzata Renata, che nemmeno si fa sfiorare, e la carnale prostituta Mireya, con cui il sesso è senza limiti. Nel romanzo breve Una di due a prendersi la scena sono le non particolarmente piacenti e simbiotiche Gloria e Constitución Gamal, taciturna la prima, chiacchierona la seconda, gemelle identiche, se non fosse per un neo sulla spalla. Hanno una sartoria, sono zitelle parsimoniose, finiranno per contendersi l’amore di Oscar Segura, corteggiatore seriale, infatuato di Constitución, galeotto un ballo al matrimonio di un cugino; un amore conteso a modo loro, tra competizione e solidarietà, perché finiranno per condividerlo, senza… svelarglielo. Ne vien fuori una svolta rivoluzionaria per le due sorelle (alzare un po’ il gomito aka loro unica vera distrazione) e, più che l’ennesima variazione sul tema del doppio, un susseguirsi di qui pro quo, di vicende surreali e comiche, con venature tragiche, beffarde, perfide.

Quella punteggiatura mai banale

Il ruolo della vittima è ben evidente, ma i lettori non diano nulla per scontato e giungano alla fine per godersi pienamente la ricchezza di questo romanzo. Appare chiaro ed evidente poco dopo la metà del romanzo, Sada lo scrive a chiare lettere con la sua punteggiatura mai banale, con i due punti a farla da padrone.

Che si mangiasse, che si dormisse, o nel bel mezzo del lavoro: viaggi mentali a non finire.

Va da sé che ogniqualvolta ciascuno di loro ne intraprendeva uno, portava nell’anima un pezzo dell’altro. Un triangolo insomma: tre vertici smussati e congiunti: per dirla altrimenti: due vertici simili e il terzo ben distante. Passione congiunta: repressa, ossessiva, pienamente in linea con le regole del gioco…

Il romanzo finisce per vivisezionare la menzogna, la solitudine, la gelosia, la rivalità intrecciata ai rapporti familiari (in particolare quelli fra sorelle). Al ghigno beffardo, ai risvolti tragicomici, Sada finisce per affiancare un po’ di dolcezza, in una miscela molto particolare, irresistibile.

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