Morretta e il viaggio nella modernità di Brontë e Dickinson

Si poteva aggiungere qualcosa di nuovo su Brontë e Dickinson? Ci riesce Mattia Morretta con “Tra di noi l’oceano. Modernità di Emily Brontë ed Emily Dickinson”. Senza quei discorsi triti e ritriti che per anni ci hanno delineato le due figure femminili ingabbiate e incasellate in aforismi e citazioni degni della più bieca letteratura rosa

Riannodiamo la Storia, ci troviamo in balia degli eventi senza, talvolta, comprenderli. Ci perdiamo negli stessi per poi giungere, infine, a una rappresentazione della realtà dove la linea di demarcazione tra finito e infinito, tra storicità e atemporalità, si riduce fino a scomparire. Corriamo sui binari della ricerca, acrobati di un tempo che tentiamo, con affanno e frustrazione, di capire e di comprendere. Che cosa (o chi) ricerchiamo? Difficile giungere ad una risposta se guardiamo dalla prospettiva dell’insegnamento di Wittgenstein sui confini dell’isola o in direzione dello sguardo kantiano sui limiti di quella stessa isola. Eppure, se cambiamo prospettiva possiamo vedere da un’altra angolazione. È questo uno dei tanti pregi del libro di Mattia Morretta Tra di noi l’oceano. Modernità di Emily Brontë ed Emily Dickinson (Gruppo Editoriale Viator, 2021), offrire un’altra prospettiva per riflettere e comprendere il proprio sentire e quello collettivo attraverso la voce delle due Emily.  

Due voci e la loro consapevolezza

Un movimento, un ritmo, una musica. Tutto, in questo libro, vibra e si muove, a partire dal viaggio oltre e attraverso l’oceano. Luogo (o non luogo) di liturgia dove la parola assurge a strumento, mezzo per la comprensione e per la ricerca identitaria attraverso i cunicoli della propria interiorità spirituale.

La modernità dell’insegnamento passa dallo sguardo delle due voci protagoniste di questo libro, Emily Brontë ed Emily Dickinson. È la loro parola, intrecciata a quella dell’autore, che ci invita e ci sollecita a intraprendere quel viaggio oltre e attraverso l’oceano. 

Un viaggio che ha inizio sulla soglia della porta di quella stanza tutta per sé “affacciata sulla spoglia condizione umana” e procede sostenuto dal moto ondoso che, a differenza di quel che affermerà Blanchot, non dà spazio all’immaginario in quanto le due donne, poetesse, scrittrici, letterate e acculturate, sono talmente consapevoli del periodo storico che stanno vivendo da imporsi allo statu quo predominante (maschile) tenendo fede alle loro inclinazioni, l’acquisizione di una «concezione realistica del mondo e un’idea di sé adeguata» non ancillare ad alcuni.

La condizione della donna tra XIX e XX secolo 

Scrivo dunque sono, anzi sarò è uno dei capitoli. Un libro nel libro, una trattazione della condizione della donna tra Ottocento e Novecento attraverso lo specchio delle due Emily che individua una parziale risposta alla domanda “cosa vuole una donna? che Freud si è posto a cent’anni circa dalla nascita delle due Emily, grazie alla dichiarazione congiunta delle imputate ai giudici: libertà morale va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita fisica sublima”.

L’attitudine spirituale

Si poteva aggiungere qualcosa di nuovo su Brontë e Dickinson? A detta di chi scrive, c’era bisogno di dire, di uscire dalla comfort zone rappresentata da quei discorsi triti e ritriti che per anni ci hanno delineato le due figure femminili ingabbiate e incasellate in aforismi e citazioni degni della più bieca letteratura rosa senza guardare alla loro attitudine spirituale (come ci ricorda Morretta, «quel che Robert Musil ha chiamato il segreto di vivere altrimenti nel mondo») o senza tener conto della loro comunione nella «modernità (l’individualità solitaria, la preponderanza della coscienza di sé, l’indipendenza nel ruolo di genere) e tradizione conservatrice (la predilezione per temi universali e convenzionali)».

Il premio

Tra di noi l’oceano è stato premiato in questi giorni dalla giuria tecnica del Premio Letterario “Antica Pyrgos” 2021 composta da Antonio Veneziani, Francesca Benedetti, Maria Concetta Borgese, Claudio Giovanardi, Dino Ignani, Susanna Schimperna, Alda Teodorani (a cui si aggiunge la giuria per i giovani poeti e dedicata a Gabriele Galloni, Antonio Veneziani, Ilaria Palomba, Giorgio Ghiotti, Claudio Marrucci, Mattia Tarantino) con il riconoscimento speciale a personalità che si sono distinte nel mondo della cultura e dell’arte.

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