Ideale seguito di “Chiamami con il tuo nome”, “Cercami” di Andrè Aciman è una profetica e raffinata celebrazione dell’amore che supera tempo, luoghi e convenzioni. La storia si sviluppa lungo l’architrave di due relazioni sentimentali, segnate dal destino…
Non sono tanti, eppure ci sono. Te li ritrovi tra le mani quasi per caso per poi non andarsene più. Parlo di quei libri dal tocco magico, quelli rivestiti da un’aurea particolare che, una volta letti, ti infondono calma, serenità e speranza. È questo il caso di Cercami (278 pagine, 18 euro) di Andrè Aciman, pubblicato da Guanda. L’opera, a tutti gli effetti un sequel di Chiamami con il tuo nome, è una profetica e raffinata celebrazione dell’amore, quello con la A maiuscola, quello che supera i cardini del tempo, dei luoghi e delle convenzioni per tessere la trama di una vita che, improvvisamente, si colora di senso, energia e consapevolezza.
Tutto può accadere o cambiare
La storia si sviluppa lungo l’architrave di due relazioni sentimentali: quella tra Samuel e Miranda, lui anziano professore universitario di cui lei, molto più giovane, si innamora follemente durante una casuale conoscenza in treno; e l’altra, quella tra Elio, il figlio di Samuel, e Oliver, due uomini che né gli anni lontani, né la grande distanza possono tenere separati. La delicatezza con cui Aciman racconta questi incontri segnati dal destino è di ragguardevole piacere: dalla lettura appare preponderante l’insegnamento di come nella vita tutto possa accadere e ogni cosa possa cambiare d’improvviso, senza che per questo dietro ci debba essere una forza pianificatrice.
Un lungo viaggio nella bellezza
E allora la lettura di queste pagine rappresenta un invito a lasciarsi andare, a non abbandonare la speranza, a cercare un riscatto o una conferma dei propri sogni e dei propri desideri. Cercami diviene quindi un lungo viaggio nella bellezza e nei meandri dei sentimenti che non si scalfiggono, ma che anzi, alimentati da qualcosa forse di divino, trovano la loro realizzazione nell’attimo stesso in cui si pensa che tutto sia perduto e che l’esistenza stessa non sia più in grado di stupire e di travolgere ogni pensiero.
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