Ascensio, contadino sensibile e intelligente, innamorato di una marchesina e imbevuto di amore per la patria, è il protagonista del nuovo libro di Nuccio Pepe, “Di amori, di libri, di rivolte”, ambientato in Sicilia nel periodo risorgimentale. L’amore per i libri, acceso dalla scoperta di un’antica biblioteca, sarà per Ascensio il grimaldello per aprire le porte del sapere e della libertà…
Di amori, di libri, di rivolte (92 pagine, 10 euro) è la nuova fatica letteraria del medico scrittore Nuccio Pepe per Navarra editore. L’autore è un medico chirurgo, per anni in prima linea nella chirurgia d’urgenza, che oggi si occupa di cure palliative, in una nota struttura pubblica siciliana. Nutre una profonda passione per il cinema, i viaggi, le auto storiche e per la Storia, ben nota dai suoi precedenti romanzi di successo, Il dubbio, per Torri del Vento, tradotto all’estero e vincitore di vari riconoscimenti, tra cui il Premio Pannunzio nel 2011, Storie e racconti per attraversare il tempo di Mohicani edizioni e La guerra è della morte, sempre per Navarra editore, nel 2018.
Un contadino nel cuore delle Madonie
Dopo avere trattato storie avvenute durante gli anni del nazismo e della Grande guerra, adesso la vicenda del nuovo romanzo di Nuccio Pepe è ambientata durante il Risorgimento. Anche questa volta, il vero storico s’intreccia col verosimile, facendo un buon servizio alla Storia, attraverso il verbo potente della letteratura. Una storia d’amore a 360 gradi che si legge tutta d’un fiato. Il protagonista, Ascensio, vive il sentimento nobile dell’amore per Cloe, marchesina di Sagùta, parimenti vive l’amore per la patria e per i libri che donano libertà, speranza e possibilità di futuro. Ascensio arde di sentimento patriottico, quel fuoco della libertà, da conquistare anche con le armi. Sono gli anni dell’Unità d’Italia, delle rivolte popolari e delle imprese garibaldine. Il giovane contadino, di origine di Buonpietro, nel cuore delle Madonie, attratto dalle gesta di Giovanni Corrao, rivoluzionario e patriota palermitano, diventa protagonista del suo tempo.
Oltre gli stereotipi
Si tratta di una microstoria, dentro la macrostoria, in cui Ascensio, giovane di umili origini è, però, ugualmente ricco perché intelligente, sensibile e appassionato. Capace di seguire il cuore e gli eventi storici, senza farsi legare dagli impedimenti dovuti alla miseria e allo status sociale. Ascensio abbatte gli stereotipi di un tempo e di sempre. Un modello universale di uomo capace di cambiare le sue sorti e quelle della storia. L’amore misterioso per i libri è un grimaldello prezioso per aprire le porte del sapere e della libertà. Il filo rosso che unisce l’amore per Cloe, all’amore per i libri è dato dalla monumentale Biblioteca del convento dei Domenicani di Palermo, la città dove dalle Madonie, si trasferisce Ascensio.
Una biblioteca leggendaria
Dentro la storia scritta da Nuccio Pepe ruotano delle figure carismatiche e leggendarie, ovvero i frati domenicani, con la memoria di frate Benedetto Maria Castronio, vissuto nel ‘700, che coi suoi studi conferisce spessore e singolarità alla storia semplice e pura del protagonista. La scoperta dell’antica biblioteca e i preziosi studi di frate Castronio, rappresentano una vera chicca da scoprire, leggendo il romanzo. L’incontro coi padri domenicani alimenta la curiosità del giovane per i libri antichi, fonti di sapere e di verità e chiavi per la libertà e per il futuro.
Ascensio, grazie alla frequenza assidua e alla benevola ala protettrice del frate, era diventato amico dei frati domenicani addetti alla biblioteca, che con soddisfazione lo rendevano partecipe dei loro lavori e spesso traducevano per lui brani dal latino o dal greco a seconda del libro che in quel momento si trovava sui loro banchi di lavoro, per soddisfare la curiosità di quel giovane.
Saranno proprio i libri a rivelare la strada per ritrovare l’amata e continuare a lottare per gli ideali civili e universali, verso il nuovo mondo.
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