Un libro per ragazzi, che si può leggere a tutte le età. È “Io sono la mela. Una storia di Saffo”, sulla leggendaria poetessa greca, scritto da Beatrice Masini e illustrato da Pia Valentinis. Da una materia impalpabile, come i frammenti di vita e di versi tramandati, nasce un libro poetico che celebra l’amore in ogni senso e l’individualismo contro le idee dominanti
Della poetessa greca per eccellenza ci sono stati tramandati solo frammenti, di vita e di versi. Scrivere un libro su di lei significa tessere una materia pressoché impalpabile. Eppure nell’impresa riescono, con esiti splendidi, due premi Andersen, la scrittrice Beatrice Masini e l’illustratrice Pia Valentinis. Il risultato è Io sono la mela. Una storia di Saffo (112 pagine, 19 euro), pubblicato dalla casa editrice palermitana rueBallu.
La donna più che il mito
Saffo ha attraversato i secoli, ha fatto breccia nella cultura di massa, a più riprese, ma questo libro la inquadra intimamente, nella sua anima di donna. Bambina sognatrice e assetata di storie – tranne quelle di guerra – esiliata in Sicilia, moglie di un matrimonio combinato, madre di Cleide, adorabile bimba che però fa in fretta a crescere e ad andar via.
… sono veloci gli anni della crescita, quando dai bozzi goffi di una bambina tutta ginocchi e gomiti sbuca un giorno una fanciulla che, all’improvviso, da un giorno all’altro, sa di essere incantevole, prima non sapeva niente e adesso, invece, e allora anche tu sai, sai che stai per dirle addio.
Figlia, madre, insegnante
Masini e Valentinis realizzano, con l’ausilio di un volume di pregio e curato in ogni dettaglio, una favola piena di lirismo e capace di incantare piccoli e grandi, anche attraverso i versi della poetessa riproposti in corsivo. La storia, con qualche licenza, di una donna che cerca molto presto il proprio posto nel mondo, al di là del suo essere donna e figlia in un mondo fatto su misura per gli uomini (a cominciare dai fratelli), e che sarà madre, da insegnante, delle sue «figlie del pensiero», di allieve che restano con lei sei mesi o qualche anno.
Quanto le ama, lei, queste ragazzine che non sanno niente. Passano come nuvole nel cielo, come banchi di piccoli pesci nell’acqua bassa. Il loro mestiere è cambiare. E quando sono cambiate, quando sono cresciute e sanno finalmente ridere un po’ di sé, ascoltare e osservare, sentire il corpo nello spazio e dunque danzare, o cantare, o suonare, usando le braccia, le gambe, la mente per esprimersi, ecco, allora per loro viene il momento di andare nel mondo.
Il dubbio e la rivoluzione
Saffo è la decima musa, adorata, tradotta, imitata, la sua vocazione è l’arte, ma anche il dubbio e l’opposizione a tante convenzioni sociali, ma ancor più l’amore («e più ti fa soffrire più ti sembra forte, e degno, e giusto. Altrimenti porterebbe un altro nome»), per le sue ragazze e per la figlia, per gli uomini e per la vita, un amore vasto e inarrestabile. «Amore e basta. L’amore è sempre e basta», conclude in una sorta di postfazione Beatrice Masini, figura poliedrica, non certo solo autrice per ragazzi, traduttrice, editor, direttrice editoriale di Bompiani. Evoca una figura lontana con grazia, facendone emergere i tratti rivoluzionari, l’individualismo contro l’ordine precostituito delle idee dominanti.
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