Le vite tormentate di tre donne costituiscono “Arazzo familiare”, saga di Anna Cantagallo lungo il ventesimo secolo. Una storia, in cui si alternano diversi piani temporali, che insegna come la vita altro non sia se non un costante sforzo per fortificarsi e superare tutte le asperità
Il titolo non è di certo un caso. Arazzo familiare (264 pagine, 23,50 euro, di Anna Cantagallo, edito da Castelvecchi, è una storia italiana che attraversa l’intero Novecento del nostro Paese. Una saga familiare che parte da un remoto paese d’Abruzzo fino ad arrivare alla Roma degli anni ’80.
Quel quaderno nero
In questo viaggio, in cui c’è spazio per molte delle vicende storiche che hanno lacerato il mondo, dalla prima Guerra Mondiale ai bombardamenti sulla Capitale, fino alle contestazioni studentesche del ’68, la trama ordita dall’autrice investe tre donne. Maricò, Marilì e Marigiò intrecciano i loro destini, spesso beffati da una vita tormentata in cui i colpi di scena rappresenteranno la cifra del loro stesso esistere. Mediante differenti piani temporali alternati, il lettore entra nei misteri e nei non detti di queste tre figure femminili, legate tra loro non solo da un legame di sangue, ma anche da un susseguirsi di situazioni che penetrano gli anni e persino le generazioni, trovando una sintesi finale grazie ad un quaderno nero dove ogni cosa verrà chiarita e ricollocata al posto giusto.
Tradimenti e misteri
Il segreto, o i segreti, costituisce l’anima di questo libro che sebbene in alcune parti forse si dilunghi più del dovuto, conserva comunque il merito di avvinghiare il lettore ad una storia che non lesina tradimenti e misteri, insegnando come la vita altro non sia se non un costante sforzo per fortificarsi e superare, per quanto è possibile, tutte le asperità.
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