In “Cercando Virginia” di Elisabetta Bricca la storia di una giovane donna negli anni Settanta, della fuga dalla famiglia e di un’indipendenza, soprattutto di pensiero, coltivata grazie alla lettura, a cominciare dalle opere di Virginia Woolf…
Due amici passeggiano e discutono… passa una bella ragazza ed entrambi l’ammirano. – Se dovessi dare una definizione della donna, cosa mi diresti? – Chiede uno dei due. – Sono cose… – Risponde l’altro.
Una lotta non conclusa
Si conceda quest’incipit narrativo per sottolineare che oggi come in passato, per tanti maschi, orgogliosi di tale termine che esalta la loro animalità, come sostiene nel saggio Il secondo sesso, Simone De Beauvoir, le donne sono proprio delle cose, cose che accudiscono alla casa, fanno e curano i figli, soddisfano le loro esigenze erotiche. Nulla di più. Se da alcuni (o molti?) non venissero considerate tali anche oggi, non ci sarebbero tanti femminicidi di cui la cronaca spesso ci parla. Pur nelle evoluzioni che nel tempo ci sono state, grazie al movimento femminista che a partire dalle suffragette, ha sempre lottato per il conseguimento della parità di genere e che attraverso fasi successive, dette ondate, ha cercato di combattere affinché uomini e donne avessero gli stessi diritti e le stesse opportunità, resta da fare ancora molto e, pertanto, si continua a lottare, ma la cosiddetta quarta ondata è tecnologica ed usa anche internet e i social network per far sentire la sua voce ed affrontare anche temi in passato trascurati, quali la razza e l’omosessualità e in certi casi può anche avere uomini illuminati come alleati.
La libertà, oltre la famiglia patriarcale…
Il romanzo di Elisabetta Bricca, Cercando Virginia (240 pagine, 17 euro), edito da Garzanti, ci pone di fronte al suddetto problema, purtroppo ancora oggi persistente o, a volere essere ottimista, solo in parte superato. La protagonista, Emma, lotta con tutte le sue forze per essere se stessa e conquistare la sua libertà di pensiero e di azione. Amante della lettura, attraverso i libri, scopre che la libertà è possibile. Di fronte ad un padre-padrone che la vuole ignorante e servizievole, la ragazza esplica questo suo interesse insieme al fratello Settimio, nascondendosi, durante il tempo dedicato alla lettura, nella stalla della casa. Siamo negli anni Settanta e ancora nelle famiglie persiste un incrollabile potere del capofamiglia, che considera moglie e figli solo bocche da sfamare.
Fuga, letture e consapevolezze
In particolare il padre ritiene Emma e la madre stupide e non esita ad alzare le mani «appena si azzardavano ad aprire bocca per contestare una decisione» (c.1, pag.14). Aiutata dal fratello, Emma fugge e va a lavorare come cameriera presso la signora Delloway, grazie alla quale potrà continuare a coltivare l’amore per la letteratura, infatti la sua proposta della lettura condivisa alla scoperta di Virginia Woolf, una delle prime scrittrici femministe, spinge Emma ad alimentare il desiderio di emancipazione e libertà, a uscire da quella società patriarcale di cui anche la signora Delloway era rimasta vittima. La strutturazione stessa del romanzo è tale che può considerarsi come un percorso che, grazie a Virginia Woolf, conduce la protagonista all’acquisizione della piena consapevolezza della sua libertà e a fare di lei anche una maestra che insegna alle altre donne sue amiche, l’importanza dell’acquisizione della propria indipendenza di pensiero e di vita. Pertanto il titolo Cercando Virginia è molto appropriato e pregnante perché è attraverso questa ricerca, attuata principalmente attraverso la lettura, che Emma trova e fa trovare ad altre donne la propria identità. Anche i trentadue capitoli che compongono il romanzo, si propongono al lettore come esplicazione di considerazioni, pensieri tratti dalle opere di Virginia Woolf e, quasi come frontespizi, vengono citati prima dell’incipit narrativo di ognuno di essi.
Quante donne…
Cospicua è la produzione narrativa che si occupa della lotta della donna per la sua emancipazione, basta ricordare Stai zitta di Michela Murgia, Il lavoro di una vita di Rachel Cusk, Odio gli uomini di Pauline Harmange, ecc…, ma fra tutti non si può non considerare la recentissima pubblicazione del libro Via libera – 50 donne che si sono fatte strada di V.Ricci, V. Afrifa e R. Rimondi (edito da Sonzogno) dove le autrici mettono in risalto come siano poche in Italia, le strade dedicate alle donne e le poche che esistono sono dedicate a sante, martiri, madonne, mentre scrittrici, scienziate, sportive, artiste sono pressoché inesistenti, non considerando come molte donne sono state geniali e hanno lottato per fare emergere il proprio talento e la propria libertà, in un mondo gestito in ogni ambito, solo da uomini.
La struttura del romanzo, caratterizzata in genere, dalla coincidenza di fabula ed intreccio, il linguaggio semplice e pregnante, il tema trattato e la “presenza” di Virginia Woolf rendono interessante e coinvolgente la lettura.
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