“Non abitiamo più qui” di Andre Dubus è un romanzo che frulla i sentimenti e vive l’adulterio dall’interno. Pagine che registrano il lutto dei protagonisti e cercano un riscatto che consenta alla vita di continuare
Angosciante e straniante. Un libro che fa male, che frulla i sentimenti, polverizzandoli. Così appare Non abitiamo più qui (274 pagine, 18 euro) di Andre Dubus, edito da Mattioli 1885, nella traduzione di Nicola Manuppelli. Il tema dell’adulterio viene vissuto in queste pagine scavandolo dall’interno, affondando le mani nelle sue viscere e tirandone fuori i dubbi, i sensi di colpa, le responsabilità che una relazione spezzata porta in dote.
Dolore senza via di scampo
Due coppie, Jack e Terry da una parte, Hank ed Edith dall’altra. Le loro vite, segnate da una profonda amicizia, finiranno per incrociarsi con relativi scambi di partner. Amori clandestini sconquasseranno le vite dei protagonisti, mettendoli con le spalle al muro e costringendoli a ripensare i loro comportamenti, le loro scelte, le conseguenze delle proprie azioni. Dubus ci racconta una storia (ne avevamo scritto anche qui) che è poi la storia di molti: la quotidianità che diventa routine, la stanchezza che si trasforma in sentenza, il dolore che spacca la coscienza. Di fronte alla strada tormentata del tradimento, Jack e Hank prenderanno decisioni diverse e difficili, esattamente come le loro consorti, incatenate ad un dolore senza via di scampo.
Stile dolce e introspettivo
Lo stile di Dubus è dolce, intenso e introspettivo, in grado di far vivere in maniera totalizzante le difficoltà che flagellano un matrimonio, quando la comunicazione cede il passo alla rassegnazione. Non abitiamo più qui non giudica, non punta l’indice, ma registra, processa il lutto dei protagonisti e prova, con vellutata delicatezza, trovare un riscatto che consenta alla vita di proseguire. Sempre e comunque.
È possibile ordinare questo e altri libri presso Dadabio, qui i contatti