Una favola scritta in pieno lockdown, “Carota sulla Luna” di Alessia Franco, che – prendendo spunto da Ludovico Ariosto – lancia bei messaggi ai tempi della pandemia. Protagonista una bimba dai capelli rossi e un viaggio memorabile, in compagnia di una sirena a due code, di un ippogrifo, e di un paladino smemorato, Astolfo…
Una bimba dai capelli rossi, Carota, e un paladino smemorato sono i protagonisti del più recente libro della palermitana Alessia Franco, autrice che ha ormai una certa consuetudine con racconti dedicati ai più piccoli, ma che si fanno leggere volentieri anche dagli adulti. A due anni di distanza dal precedente Con lo sguardo in su (ne abbiamo scritto qui), Alessia Franco torna, infatti, in libreria con Carota sulla luna (63 pagine, 13 euro), pubblicato dalle edizioni Museo Pasqualino, libro impreziosito dalle trasognanti illustrazioni di un altro palermitano, il giovane Gabriele Genova. Il risultato è una favola di grande fantasia e assoluta umanità, che lancia un bel messaggio nei tempi bui della pandemia ed è stato scritto in pieno lockdown, durante la scorsa primavera.
La zia e il convegno
In queste pagine si mescolano reminiscenze letterarie di oltre cinque secoli fa (lo spunto è il viaggio sulla luna di Astolfo, raccontato da Ariosto nell’Orlando Furioso), una tensione positiva verso tutto ciò che è sogno, e una sensibilità assolutamente contemporanea. Il pretesto per un mirabolante viaggio sulla luna di Carota è un noioso convegno a cui la trascina la zia Agata. Da lì in avanti, nel museo pieno di marionette in pieno centro storico, la piccola incontrerà Astolfo, paladino con vuoti di memoria, Serena la sirena a due code e un ippogrifo. Saranno i compagni di un viaggio memorabile, che li condurrà sul satellite per antonomasia.
Tempo, sogno e immaginazione
Una volta giunta sulla luna, la bimba (il cui nome è Fiorella, ma che tutti chiamano Carota per via della chioma fulva) scoprirà un mondo incredibile, guarderà la terra da un’altra prospettiva, si interrogherà sul tempo e sul sogno, sull’immaginazione soprattutto. E tra creature e luoghi indimenticabili, spiccherà l’approdo alla valle delle cose smarrite. Non giocattoli, braccialetti e monetine, spiega Serena a Carota, ma ben altro, certi sentimenti dimenticati, trascurati.
Qui finiscono cose molto più importanti: il coraggio, la felicità, l’amore, la voglia di condividere, la disponibilità. Tutto il meglio che abbiamo dentro e che non curiamo più, perché le diamo per scontate. Non vanno però subito sulla Luna, sai? Si allontanano e si allontanano poco a poco, proprio quando crediamo che saranno nostre per sempre e smettiamo di prendercene cura. Finché, passo dopo passo, non diventa più difficile richiamarle a noi, e non si fa più in tempo.
Mai perdere la fiducia, mai darsi per vinti, se proprio bisogna farsi sopraffare da qualcosa, siano l’incanto, la bellezza, la gioia e la condivisione. C’è l’intento edificante in “Carota sulla luna” di Alessia Franco, ma è espresso con grande poesia, mai stucchevole, mai pedante.
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