L’eterogenea attività culturale di Pier Paolo Pasolini in un saggio della docente universitaria Lavinia Spalanca. Nei primi due decenni della seconda metà del Novecento, Pasolini fu costretto a servirsi dei mass-media per combatterli e provare a difendere quella che riteneva l’identità sana e vitale della cultura popolare
La docente universitaria Lavinia Spalanca, nel saggio Pier Paolo Pasolini – Polemico Passionale Proteiforme (99 pagine, 10 euro), edito da Navarra, offre una visione completa dell’eterogenea attività culturale di Pier Paolo Pasolini. In qualità di docente universitaria si propone di offrire soprattutto alle nuove generazioni, l’esempio di un uomo che ha saputo lottare e affrontare la realtà a lui contemporanea: i primi due decenni della seconda metà del Novecento, caratterizzati da fermenti politici, ma anche dall’industrializzazione e dal conseguente consumismo e dal processo di omologazione che si generava.
Intellettuale corsaro in territorio nemico
La produzione letteraria (poesia e narrativa), l’attività giornalistica, teatrale e cinematografica di Pasolini, consentono infatti alla saggista d’intervenire in modo efficace nel descrivere e commentare sia questioni culturali, sia socio-politiche, evidenziando sempre l’atteggiamento critico-radicale, da lui assunto nei confronti della società borghese e della “rivoluzione antropologica” effettuata dal capitalismo che, come già si è detto, ha trasformato il popolo e la sua cultura in massa organica alla società dei consumi. Ed è per questo motivo, prosegue a sostenere Spalanca, che egli si pronuncia duramente anche contro la televisione, considerandola strumento di appiattimento delle coscienze e di trasformazione di ciascuno in consumatore, anche se con il progredire del tempo, sconfitto, abbandona il suo mordente di denuncia e si trasforma in un intellettuale corsaro in territorio nemico, costretto a servirsi dei mass-media per combatterli; insomma Pier Paolo Pasolini, utilizzò ogni mezzo espressivo possibile per esporre e proporre le sue idee combattive e polemiche nei confronti di un mondo nuovo ed annullante l’identità sana e vitale della cultura popolare.
Itinerario esistenziale e antologia di testi
Tutto questo ed altro ancora emerge dalla lettura di questo saggio che con abilità professorale offre nella prima parte una descrizione attenta e dettagliata, pur nella sua sinteticità, dell’itinerario esistenziale, socio-politico ed artistico di quest’intellettuale poliedrico, nella seconda, un’antologia di testi dell’autore, progressivamente commentati e seguiti da analisi degli stessi, quasi come esplicazione esemplificativa dei concetti precedentemente esposti. Lo stile semplice e chiaro rende fruibile ed accattivante la lettura di questo saggio che tende a valorizzare l’intenso impegno che caratterizzò quest’artista, interiormente travagliato anche a livello esistenziale.
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