Si conclude il nostro congedo dal 2020: dopo la lista dei volumi preferiti di autori italiani (che trovate qui) azzardiamo un bilancio, con un altro elenco di libri, quelli che abbiamo amato di più fra quanti sono stati firmati da autori stranieri editi in Italia. È una felice consuetudine che rinnoviamo anche quest’anno dopo le liste del 2019, del 2018 e del 2017; ai titoli più votati aggiungiamo altri libri, ovvero menzioni speciali e citazioni in ordine sparso
#top11
“I giusti” di Jan Brokken (Iperborea)
tradotto da Claudio Cozzi
“Kaddish.com” di Nathan Englander (Einaudi)
tradotto da Silvia Pareschi
“Ragazza, donna, altro” di Bernardine Evaristo (Sur)
tradotto da Martina Testa
“Gli anni invisibili” di Rodrigo Hasbún (Sur)
tradotto da Giulia Zavagna
“Bill” di Helen Humpreys (Playground)
tradotto da Chiara Brovelli
“Seni e uova” di Mieko Kawakami (e/o)
tradotto da Gianluca Coci
“Ricomporre amorevoli scheletri” di Giovanna Rivero (Gran Via)
tradotto da Matteo Lefèvre
“Inventario di alcune cose perdute” di Judith Schalansky (nottetempo)
tradotto da Flavia Pantanella
“Jón” di Ofeigur Sigurdsson (Safarà)
tradotto da Silvia Cosimini
“Io canto e la montagna balla” di Irene Solà (Blackie)
tradotto da Stefania Maria Ciminelli
“Le transizioni” di Pajtim Statovci (Sellerio)
tradotto da Nicola Rainò
Menzioni speciali
“Uomini di poca fede” di Nickolas Butler (Marsilio), “Cose che succedono la notte” di Peter Cameron (Adelphi), “La famiglia di Pascual Duarte” di Camilo José Cela (Utopia), “Tutti i nostri corpi” di Georgi Gospodinov (Voland), “Verso casa” di Assaf Inbari (Giuntina), “Topeka School” di Ben Lerner (Sellerio), “Lo specchio e la luce” di Hilary Mantel (Fazi), “La figlia unica” di Guadalupe Nettel (La Nuova Frontiera), “Il mio giardino selvatico” di Meir Shalev (Bompiani), “Crepitio di stelle” di Jón Kalman Stefánsson (Iperborea), “Brevemente risplendiamo sulla terra di Ocean Vuong” (La nave di Teseo), “Tempi duri” di Mario Vargas Llosa (Einaudi).
Altri libri
“Contro un mondo senza amore” di Susan Abulhawa (Feltrinelli), “A proposito di niente” di Woody Allen (La nave di Teseo), “Donne dell’anima mia” di Isabel Allende (Feltrinelli), “Il danzatore dell’acqua” di Ta-Nehisi Coates (Einaudi), “Tempi eccitanti” di Naoise Dolan (Atlantide), “La squilibrata” di Juliet Escoria (Pidgin), “Manodopera” di Diamela Eltit (Polidoro), “Quanto blu” di Percival Everett (La Nave di Teseo), “Fu sera e fu mattina” di Ken Follett (Mondadori), “Le città di carta” di Dominique Fortier (Alterego), “E se smettessimo di fingere?” di Jonathan Franzen (Einaudi), “La biblioteca di mezzanotte” di Matt Haig (e/o), “L’ottava vita” di Nino Haratischwili (Marsilio), “Papà” di Régis Jauffret (Clichy), “Finché il caffè è caldo” di Toshkazu Kawaguchi (Garzanti), “Guerra e guerra” di László Krasznahorkai (Bompiani), “La traversata” di Philippe Lancon (e/o), “Nella casa dei tuoi sogni” di Carmen Maria Machado (Codice), “E la sposa chiuse la porte” di Ronit Matalon (Giuntina), “La figlia dell’insonnia” di Alejandra Pizarnik (Crocetti), “Una donna nella notte polare” di Christiane Ritter (Keller), “Congo Blues” di Jonathan Robijn (Marsilio), “Quichotte” di Salman Rushdie (Mondadori), “Scritti dal carcere. Poesie e prose” di Bobby Sands (Paginauno), “Il paese degli altri” di Leïla Slimani (La nave di Teseo), “Grand Union” di Zadie Smith (Mondadori), “Il diritto di opporsi” di Bryan Stevenson (Fazi), “Olive, ancora lei” di Elizabeth Strout (Einaudi), “La casa e il mondo” di Rabindranath Tagore (Fazi), “Crénom Baudelaire!” di Jean Teulé (Flammarion), “Una passeggiata d’inverno” di Henry David Thoreau (La Nuova Frontiera), “Il re di Varsavia” di Szczepan Twardoch (Sellerio).
È possibile ordinare questi e altri libri presso Dadabio, qui i contatti