La giovane e disperata Jane e la ruvida Henry, pur non conoscendosi, fanno un lungo viaggio assieme in “Jane va a nord” di Joe R. Lansdale. Un libro che scorre pigro e disincantato, perfino insignificante, salvato solo in parte dal finale…
Senza alcuna pretesa. Superficiale e stucchevolmente ironico. Così si presenta Jane va a nord (204 pagine, 17 euro) di Joe R. Lansdale, edito da Mondadori. Una storia strampalata, un viaggio dal Texas al Nord degli Stati Uniti condito da avventure picaresche, molto surreali e viscide come solo la provincia americana sa essere.
Un lungo viaggio
Le protagoniste, la giovane e disperata Jane e la ruvida Henry, pur non conoscendosi e non amandosi particolarmente, decideranno di compiere un lungo viaggio insieme, a bordo di una vecchia scassona, per dimezzare le spese e raggiungere ciascuna le proprie destinazioni, il matrimonio della sorella minore per Jane, un delicato intervento all’occhio per Henry. Durante il tragitto ne incontreranno di ogni, in una cornice di situazioni parossistiche, nevrasteniche e persino pericolose. Accompagnato dai soliti dialoghi a bruciapelo di Lansdale, il libro scorre abbastanza pigro e disincantato, incapace di sorprendere un lettore forse oramai troppo abituato e assuefatto a questo stile narrativo che, obiettivamente, alla lunga stanca e lascia poco per cui valga la pena ricordarlo.
Un epilogo agrodolce
Nelle sue intenzioni questa dovrebbe essere una storia di amicizia tra due persone molto lontane tra loro cui si aggregherà, nel finale, anche l’effervescente Cheryle, una cantante rock dalla carriera claudicante e dai guizzi comportamentali molto crudi e parecchio abrasivi. Tutte e tre troveranno una sintonia particolare fatta di semplici parole e altrettanti gesti, soprattutto Jane e Henry, in un epilogo agrodolce che salva in parte un libro piuttosto insignificante. Alla fine vince il bene, è vero: ma il male l’ha fatta da padrone per tutto il tempo.
È possibile ordinare questo e altri libri presso Dadabio, qui i contatti