Di Maria, se i pericoli arrivano dall’aldilà…

Un romanzo non convenzionale, quello di debutto del palermitano Gaetano Di Maria. In “Per sempre” il fotoreporter Andrea fa i conti con un’«anima che non ha pace», una donna misteriosa ed eccentrica. Una storia che invita a fare i conti con l’imponderabile, un narratore che merita fiducia

L’ambientazione spaziale e temporale è ben precisa, in un luogo, Palermo, e la contemporaneità, il romanzo è tutt’altro che convenzionale. Un incubo notturno, con una donna sfigurata come protagonista, e quello che sembra un fortuito, casuale, incontro, danno il là alla vicenda del fotoreporter Andrea Macaluso, che lavora per un quotidiano cittadino e inizia la sua giornata con l’intenzione di fare qualche scatto a una nave di migranti in arrivo nel porto del capoluogo siciliano (in un tempo in cui gli sbarchi non sono autorizzati da un ministro dell’Interno…). Inizia così Per sempre (100 pagine, 16,90 euro), edito da Booksprint, scritto dal palermitano Gaetano Di Maria, esordiente nella narrativa, ma con una passione per la scrittura coltivata da lungo tempo e adesso concretizzata.

Un flirt? Una terribile avventura

Se qualcuno pensasse a una storia con risvolti politico-sociali, con i migranti in primo piano, sarebbe però fuori strada; lo sguardo si sofferma qua e là sull’emergenza sociale legata ai migranti, ma è altro a prendere il sopravvento. Quello che sembra un velocissimo flirt con la misteriosa Anna, con un rapporto consumato in un appartamento sporco e disordinato nell’immaginario e degradato quartiere di Pietraspina, per Andrea si risolverà nell’avvio di una terribile avventura, ben orchestrata da Di Maria con ritmo sciolto. Le pagine scorrono velocemente e piacevolmente, fin dal primo indizio che fa capire dove la storia condurrà il lettore. Andrea fa i conti con un’«anima che non ha pace» (definita così da una specie di chiromante, Adina), che si cela dietro una donna misteriosa e dall’abbigliamento eccentrico.

Sogno e realtà

Sogno e realtà, nella narrazione di Di Maria, finiscono per intersecarsi, per amalgamarsi e la dimensione soprannaturale lambisce tutte le pagine del libro. Anna è uno spirito tornato dall’aldilà, morta circa tre decenni prima, suicida. E l’ha preso di mira per via di un… equivoco.

Com’era possibile tutto questo? Poteva una persona morta tornare nel nostro mondo e comportarsi come se nulla fosse accaduto? E perché tutto questo stava succedendo proprio a me?

Ad aiutarlo nelle ricerche con i suoi ricordi è Michela, donna procace con un marito in prigione (un boss, non un semplice delinquente), che fa girare la testa al «fimminaro» Andrea. E che lo mette in qualche modo sulla strada giusta. Vede e parla con i defunti, Andrea. E avrà bisogno dell’aiuto di più di una persona per provare a venire a capo del pericoloso rebus in cui è finito. Compreso l’aiuto di un sacerdote, padre Luciano.

Stile fresco e immediato

Il libro di Gaetano Di Maria ci invita in qualche modo a fare i conti con l’imponderabile, a non dare nulla per scontato, perfino a guardare all’aldilà con maggiore attenzione, a non abbassare mai la guardia nei momenti più incomprensibilmente difficili. A non pensare solo a stare con i piedi per terra. Lo fa con uno stile fresco e immediato, senza fronzoli, forse con qualche vena autobiografica. La sua prima volta da narratore merita fiducia.

È possibile acquistare questo volume in libreria o qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *