Da Dacia Maraini a Emma Dante, da Simonetta Agnello Hornby ad Alessandro D’Avenia, da Anna Giurickovic Dato a Stefano Amato e, poi interessanti riscoperte – a cominciare da “Malagigi” di Nino Savarese e da una raccolta di articoli di Michele Perriera – e titoli di autori emergenti. La Sicilia è un serbatoio per l’editoria italiana e non, e nei prossimi mesi promette libri da tenere d’occhio
L’autunno editoriale post Coronavirus? Un’incognita per tutti, ma non mancheranno libri per tutti i gusti. La programmazione dei titoli è stata rallentata, riformulata, talvolta sconvolta, ma la Sicilia di scrittori e scrittrici – da sempre serbatoio enorme per l’editoria italiana e non solo – rilancia con proposte interessanti, dai nomi più celebri agli emergenti, ai classici. Tutti da tenere d’occhio. I lettori sono avvisati e al ritorno dalle vacanze gli editori e i librai sperano di mettere alle spalle la crisi nera di qualche mese fa.
Big e non solo
Alcuni fra i nomi più celebri arriveranno con libri programmati da tempo, ma slittati per la pandemia. Tra i big è mistero su un nuovo titolo di Dacia Maraini (qui una sua intervista e l’articolo sull’ultimo romanzo, Trio) a novembre, a pochi mesi dal romanzo breve «Trio»: si sa solo che sarà targato Rizzoli e scritto a quattro mani con Michela Murgia. Sempre per Rizzoli, il primo settembre, uscirà Bestiario teatrale di Emma Dante, oltre 400 pagine a cura di Anna Barsotti, con prefazione di Andrea Camilleri (qui l’articolo sul suo ultimo Montalbano, Riccardino) e postfazioni di Elena Stancanelli e Giorgio Vasta: si tratta di una summa delle sue opere teatrali, in versione aggiornata, tra cui Le sorelle Macaluso, da cui è tratto il film in concorso alla mostra di Venezia 2020.Si muoveranno anche due campioni di vendite made in Sicily, ovvero Simonetta Agnello Hornby e Alessandro D’Avenia (qui la sua intervista sul nostro canale YouTube). La siciliana di Londra torna a pubblicare con Feltrinelli: si tratta di un romanzo, Piano nobile, sequel di Caffè amaro, nuovo episodio della trilogia siciliana in cui Simonetta Agnello Hornby racconta attraverso le avventure, gli amori e le rovine della famiglia del barone Enrico Sorci, la Palermo dagli anni Quaranta ai Cinquanta. D’Avenia, invece, dieci anni dopo il suo esordio bestseller, Bianca come il latte, rossa come il sangue, riprende il discorso sulla scuola come esperienza unica in cui crescere, il titolo è L’appello e sarà pubblicato da Mondadori.
Melissa Panarello l’8 settembre ripartirà da Segrate con «Cuori arcani», romanzo young adult fra tarocchi e amore. A dieci anni dalla scomparsa di Michele Perriera, l’editore Sellerio proporrà Critica della immaginazione pura, omaggio a uno dei principali intellettuali di Palermo, antologia di suoi articoli apparsi sul quotidiano L’Ora, con interviste, recensioni teatrali, riflessioni su scrittori, conversazioni immaginarie. Da tenere d’occhio, a fine agosto, il nuovo romanzo di Stefano Amato (qui un articolo sul suo precedente romanzo, Vedrai, Vedrai) per Marcos y Marcos: Stupidistan, libro paradossale-distopico, in cui la Sicilia del futuro prossimo – dove leggi e scuola non esistono – è ribattezzata Stupidistan. Sarà pubblicato a ottobre, invece, per Mondadori, Terramarina di Tea Ranno, romanzo ambientato nell’universo narrativo del precedente L’amurusanza (ne abbiamo scritto qui): protagonista, alla vigilia di Natale, la sindaca di un piccolo borgo siciliano, Agata la Tabbacchera.
Quelle seconde volte
C’è attesa per i secondi libri di due autrici che si sono fatte valere con i rispettivi debutti. Tornerà a pubblicare con Fazi la scrittrice di origine catanese Anna Giurickovic Dato: dopo La figlia femmina, tradotto in cinque Paesi, il 10 settembre sarà la volta de Il grande me, storia di una giovane donna che si confronta col dolore di una grande perdita e con un insospettabile segreto. L’altro bis è concesso da Costanza Diquattro (qui il video con i suoi consigli di lettura sul nostro canale Youtube), ancora con Baldini+Castoldi, che aveva pubblicato il suo memoir La mia casa di Montalbano: stavolta Diquattro, forte del riscontro del suo primo libro, si cimenta con un romanzo, intitolato Donnafugata.
Un classico e altri recuperi
Altri libri importanti arriveranno dalle sigle indipendenti. La raffinata casa palermitana Il Palindromo a settembre aggiungerà un quarto tassello alla riscoperta dell’ennese Nino Savarese (qui alcuni articoli che lo riguardano), punto di riferimento, fra gli altri, per Sciascia e Camilleri. Dopo I fatti di Petra, Rossomanno e Il capo popolo sarà la volta di Malagigi, il cui protagonista don Andaloro Raschione, proprietario terriero nell’entroterra siciliano, ragiona, non senza bizzarrie, su vita, morte e aldilà.
Newton Compton punta su Enzo Di Pasquale, scrittore di Castellammare del Golfo, e sul suo La Sicilia che nessuno conosce. Un percorso inedito per scoprire l’incanto nascosto nella Trinacria. Da Tunué è atteso Possiamo essere tutto, graphic novel per ragazzi sull’integrazione e sull’accoglienza, sceneggiato da Francesca Ceci e disegnato dalla siciliana Alessia Puleo, in collaborazione con Amnesty International. L’editore Dario Flaccovio, a novembre, pubblicherà Lo Scordabolario di Salvo Piparo e una nuova edizione, a dodici anni dalla prima, di Sicilia, l’isola che c’è di Gaetano Basile. In autunno le edizioni Leima proporranno Il ritratto del demone, terzo libro del procuratore Maurizio Agnello con protagonista il pm Fabio De Falco e Il giardino dai mille colori, fiaba scritta dalla psicologa e psicoterapeuta Maria Calabrese e illustrata da Chiara Buccheri. Mesogea proporrà Una città in pugno, saggio di Antonio Fisichella sulla Catania ai tempi di Mario Ciancio. L’editore Bonfirraro, dopo uno stop delle pubblicazioni di parecchi mesi, torna in libreria con quattro titoli: i saggi Il barocco in cucina del calatino Salvatore Distefano e L’inganno del politicamente corretto dell’ennese Alessandro Severino, con prefazione di Pietrangelo Buttafuoco; i romanzi Petali rossi di Silvia Ammavuta, ambientato fra Sicilia e Lombardia, e L’ultimo principe di Sicilia del palermitano Elio Manili, sulla vita di Ercole Michele Branciforte, principe di Butera.