Niven, invettiva contro gli Usa ridotti a Far West

Un ex giornalista, gravemente malato, decide di farsi giustizia da solo, eliminando cinque persone a suo modo di vedere colpevoli. “La lista degli stronzi” di John Niven, è ambientato in un prossimo futuro, in States improbabili dove il modello Trump si è ormai affermato…

Una audace, pericolosa, sfrontata virata politica quella di John Niven che, ne La lista degli stronzi (240 pagine, 17,50 euro), edito da Einaudi e tradotto da Marco Rossari, prende il cosiddetto toro per le corna, lanciando la sua personale invettiva contro un sistema, quello repubblicano, reo di aver piegato gli States a spietate logiche da far-west. Ambientato in un futuro vicino, ma distopico, dove la filosofia trumpiana si è definitivamente affermata, il libro vede come protagonista Frank Brill, ex giornalista dal passato tormentato che, ammalatosi di cancro e con una prospettiva di vita a corto raggio, decide di portare nel mondo la giustizia. La sua.

Fra thriller e satira politica

Cinque le persone da far fuori, ciascuna colpevole a proprio modo. È un thriller certo, ma è anche satira politica in cui non mancano le zampate ad un mal governo imperante dove i ricchi sono sempre più ricchi e dove un nazionalismo fanatico ha preso il sopravvento sulla massa. Niven, come al suo solito, non si risparmia. La sua pennellata è a tratti violenta, a tratti sagace e il quadro che ci consegna è quello di un Paese improbabile, nel quale è però possibile che certe cose accadano davvero. Come infatti pare succedere. Cronaca docet.

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