Un presunto incidente sul lavoro nel cantiere di una nave di lusso dà il là a “Operazione Athena” di Luigi Irdi, che debutta nella crime story, con una scrittura fluida e dissacrante, e un intreccio che chiede al lettore di mettere in discussione le proprie capacità deduttive
Al cantiere Ostro viene rinvenuto il cadavere di Francesco Ramarri, «raggomitolato all’estremità del tubo che gli aveva sfondato il torace. La gamba destra era nuda e livida, il viso rivolto ai capannoni del cantiere più sotto». L’operaio precipitato dal quinto livello del cantiere ha trovato la morte a causa di un tubo che, con l’impatto, gli ha perforato il torace, «danneggiando irreparabilmente l’apparato circolatorio». Il ventiseienne era giunto a Torre Piccola, solo, per cercare un lavoro, i pochi parenti erano rimasti a Matera, sua città natale. Era diventato responsabile delle saldature di coperta e proprio quella mattina fatale «doveva verificare le prime saldature della coperta del ponte principale».
Qualcuno non racconta la verità
Che cosa è accaduto, è stato un incidente sul lavoro oppure c’è dell’altro? Le indagini – in Operazione Athena (160 pagine, 15 euro) di Luigi Irdi – sono coordinate dal Pm Sara Malerba, affiancata dal maresciallo dei carabinieri Berardi, uomo di grande esperienza. Malerba è una giovane donna, arrivata a Torre Piccola da poco più di un mese, «dopo quattro anni di servizio a Gela, uno di quei tribunali che i giornali chiamano sempre di frontiera anche se la frontiera lì era solo il mare davanti all’Africa, il mare giallo del petrolchimico». Alla procura aveva fatto subito la conoscenza di Cantalamessa, il procuratore, che aveva messo in chiaro le cose consegnandole un memorandum completo di tutte le indicazioni da seguire e una regola sola, ma ferrea: non lasciare mai i fascicoli in arretrato, «se c’era una cosa che lo mandava al manicomio, così aveva detto, era prendersi inutili cicchetti dalla Procura generale». Sara Malerba sembra al palo: dalle indagini dell’ispettorato del lavoro non emerge nulla, tutte le normative sono state rispettate, gli operai messi in sicurezza. Eppure il Ramarri da quella impalcatura è venuto giù, senza scampo e anche se l’incidente sembra plausibile, Malerba ha come l’impressione che qualcuno non le stia raccontando tutta la verità.
Film e quadri
Quel cantiere, che stava costruendo la Athena Museal I, una lunga ben duecentotrenta metri, una nave da crociera di lusso, aveva ricevuto il plauso di tutti: amministrazioni comunali e giornalisti non si erano sottratti dall’accogliere con estremo favore quel cantiere. Di fatto, era diventato la fonte di reddito per molte famiglie, l’unica fonte di reddito da tre anni a questa parte. Non solo. Quelli che vorrebbero che l’indagine si concludesse rapidamente e il ripristino delle attività del cantiere, sono molti e influenti e Malerba avverte il loro fiato sul collo. La Pm però, cresciuta con l’abitudine di “rivoltare le frittate della ragionevolezza” (come le fa notare sua madre), con un taccuino rosso in borsa su cui annota tutte le suggestioni cinematografiche che la scena del crimine, le persone, il paesaggio le ispirano (da Dottor Stranamore di Stanley Kubrick a Odio di Mathieu Kassovitz; da Titanic di James Cameron a Settimo sigillo di Ingmar Bergman), inizierà ad indagare sotto l’egida del “senso e dissenso”, ciò che torna e ciò che stona: in prima battuta la vita di Francesco Ramarri. Il ventiseienne, senza “uno straccio di precedente”, con una laurea in storia dell’arte alle spalle, la spingerà sempre di più a chiedersi che cosa possono avere in comune un cantiere navale e un giovane che nella propria abitazione custodisce un collage fotografico in cui, oltre alle immagini della sua fidanzata, conserva soggetti ritratti dai Macchiaioli? E poi c’è quel quadro, un ritratto di donna, una copia dell’originale realizzato da Carlo Levi che fra le sue sfumature, forse vuole suggerire una pista da seguire?
La conoscenza ha un prezzo
Luigi Irdi debutta nella crime story, con un romanzo, pubblicato dalla casa editrice Nutrimenti, in cui la “conoscenza ha un prezzo”, quando tutto sembra andare in un’unica direzione, la sua protagonista sa che la strada da prendere è all’esatto opposto. Una scrittura fluida, reagente, a tratti dissacrante, per una storia che insinua il sospetto, ma che come ogni crime story che si rispetti, fino all’ultima pagina Irdi chiede al lettore di mettere in discussione le proprie capacità deduttive, per scoprire chi si nasconde dietro a quell’ombra del crimine che sembra allungarsi, ad ogni ora del giorno, dall’Athena Museal I ad ogni singola abitazione di Torre Piccola.
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