Sepulveda e le sue favole, così può incantarvi…

Ospitiamo il contributo di un giovane lettore, classe 2007, dopo la scomparsa di Luis Sepulveda. Un autore speciale, non solo per ragazzini. E un grazie inevitabile…

Molti conoscono Luis Sepulveda perché in libreria è impossibile non trovare un suo libro, si trovano sempre: belli con la copertina di un colore acceso e particolari per lo stile di disegno con i quali sono illustrati e che attira il lettore. Io non posso dire di essere un fan sfegatato di Sepulveda perché ho letto probabilmente solo un decimo di tutte le storie che ha scritto e inventato, ma fidatevi che può incantarvi anche con un solo libro. Ciò che è particolare dei suoi libri è lo stile in cui sono scritti. Secondo me lui non scrive come altre persone: nel mondo ci sono un sacco di scrittori molto bravi con storie avvincenti e spettacolari, ma lui riesce a rendere ogni opera profonda con storie semplici e quasi per ragazzini.

Parole semplici, significato complesso

Luis scrive con parole semplici e allo stesso tempo complesse, che riescono a rendere fluido il racconto e facile da leggere anche se il significato e la morale che esso possiede è sempre più complessa di quanto possiamo immaginare e tutti i lettori riescono sempre a comprenderla. Sepúlveda iniziava spesso i titoli delle sue opere con la parola “Storia”: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico e molti altri ancora, perché anche se sono favole non vuol dire che siano indirizzate solo ai bambini, perché non solo Sepúlveda, ma ogni scrittore può sempre insegnarci qualcosa di unico e speciale a cui non avevamo mai fatto caso.

Grazie Luis, per tutto quello che hai fatto fino a oggi per me e per il mondo. Grazie.

 

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