Weldon, le crepe nell’apparenza di un mondo perfetto

L’omicidio di un famoso critico teatrale mette a soqquadro il mondo e le certezze della moglie, acclamata attrice. Ne “Le peggiori paure” di Fay Weldon la consorte del defunto dovrà fare i conti con amicizie false, maldicenze e una verità dissacrante…

«Una volta le mie peggiori paure erano che Ned sarebbe morto lasciandomi sola a riesaminare un mondo a lungo ben interpretato attraverso i suoi occhi». Quando Alexandra, la protagonista de Le peggiori paure (422 pagine, 16 euro) di Fay Weldon, rientra al Cottage, da Londra, dove si trovava per recitare il ruolo di Nora in Casa di bambola, il corpo di Ned Ludd è già stato trasferito all’obitorio. Suo marito è stato ritrovato privo di vita in cima alle scale della propria casa di campagna.

Una versione concordata?

Abbie e Vilna, amiche di famiglia, nei primi istanti, si prodigano a fornire ad Alexandra i dettagli sulla morte di Ned, una versione che la donna ha l’impressione sia stata concordata, imparata a memoria e snocciolata al momento giusto. In un secondo tempo, cercano di convincerla a guardare oltre, a smetterla di guardare al passato. Come se non bastasse, una conoscente, Lucy Lint, di fronte a tutti, si dispera come se la vedova fosse lei. Perchè? Cosa accade intorno al Cottage? Cosa si nasconde dietro alla morte di uno dei più celebri critici teatrali e chi è sua moglie, Alexandra, una delle attrici più acclamate del momento? Le cose potrebbero non essere andate come tutti vogliono farle credere, Alexandra ne è sempre più convinta, ma allo stesso tempo, le sue peggiori paure, ora, corrispondono alla conferma che i suoi sospetti siano fondati. Che cosa si intende per “peggiori paure”? «Era una frase a scopo terapeutico per un tranquillo stato mentale? Con il quale il paziente avrebbe dovuto figurarsi il peggio che poteva capitargli ma, dato che il presente non vi trovava corrispondenza, poteva sentirsi meglio?».

Il sospetto

Fay Weldon, nel romanzo tradotto da Maurizio Bartocci e pubblicato da Fazi, ricostruisce la storia di un microcosmo pronto alla spaccatura che vive in un arco temporale che scorre fra la morte di Ned e il suo funerale. Insinua in un ménage famigliare il sospetto, l’apparenza di un mondo perfetto, che visto dietro ad una lente di ingrandimento rivela crepe dallo spessore sempre più profondo. «I romanzi e le storie di Weldon servono come dispacci da quel fronte coniugale in continua evoluzione: la guerra tra i sessi», si legge sul suo sito internet.

Lacune che non si colmano

La morte di Ned trascina voci sussurrate dietro alle porte, bisbigli nel cuore della notte, sagome di individui che spiano gli altri dietro alla finestra, lamenti strazianti provenire dietro la siepe, il mistero che si diffonde nella nebbia inglese fa intuire ad Alexandra che le peggiori paure e le migliori speranze, risiedono in ognuno di noi. Alexandra è certa dell’amore che suo marito ha sempre provato per lei, del suo amore nei confronti di Ned, il padre di suo figlio, le ricostruzioni che le offrono gli altri hanno lacune che non riesce a colmare. Perchè Ned avrebbe avuto un attacco cardiaco, dieci minuti dopo aver iniziato a guardare il film Casablanca? Cosa c’era di così sconvolgente? Il mondo perfetto nel quale credeva di vivere Alexandra, lentamente si sta sgretolando e in fondo alle scale ci sono infiniti ritratti che ruotano intorno alla figura di Ned. Un donnaiolo, secondo molti, forse sedotto da donne pronte ad ottenere una recensione che le renda famose, oppure semplicemente proteso verso un’altra donna, per il semplice fatto che il suo matrimonio era arrivato al capolinea?

Le donne

Fay Weldon, nata nel 1931 nel Worcester, nel Regno Unito, «quando il suo nome allora è ancora Franklin Birkinshaw», cresciuta in Nuova Zelanda con la nonna, la madre e la sorella si convince che “il mondo è stato popolato grazie alle donne”, figure femminili delle quali mette in evidenza tutte le criticità: «Le donne di Weldon sono spesso figure opache, pronte a farsi ingannare, la cui cecità, le cui debolezze interiori fanno parte della rappresentazione di un’esistenza impastata di stereotipi e di ipocrisie», sottolinea Fazi. Il tempo che trascorre prima del funerale, è quello in cui Alexandra sembra prima arroccarsi in una verità che non metta in discussione la propria vita, tuttavia pettegolezzi, malelingue, false amicizie e una verità dissacrante, le imporranno di uscire allo scoperto per chiudere il cerchio in cui le peggiori paure audacemente si insinuano nella mente della donna.

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