Intervista all’autrice di uno dei casi editoriali dell’anno. Le pagine de “I leoni di Sicilia” della siciliana Stefania Auci hanno trasformato la saga della famiglia Florio in un fenomeno globale e fatto innamorare tanti lettori, scatenato polemiche, conquistato traduzioni e anche una futura trasposizione televisiva. La diretta interessata parla del clamore che sta vivendo e accenna al futuro, sequel compreso
Ospite del Mondadori Point di via Villareale, a Palermo, Stefania Auci ha incontrato un nutrito gruppo di lettori per uno dei fortunati firmacopie del suo romanzo I leoni di Sicilia, bestseller fra i libri pubblicati nel 2019 – e incoronato anche dalla critica, è freschissimo l’alloro del quarto posto nella classifica del supplemento del Corriere della Sera, La Lettura – e ha parlato davanti alle telecamere di LuciaLibri di presente e di futuro, dei consensi e perfino delle polemiche con cui ha dovuto fare i conti. Rispondendo col sorriso.
Pubblicato nella scorsa primavera (ne abbiamo scritto qui), I leoni di Sicilia di Stefania Auci è stato capace di dare forma romanzesca all’epopea siciliana dei Florio ed è riuscito a intercettare tanti lettori, potenzialmente con respiro internaizonale, viste le tante traduzioni in corso e programmate: la prima sarà quella dell’edizione olandese, poi toccherà al mercato anglosassone.Trapanese, ma trasferita da tempo a Palermo, Auci sta lavorando al sequel che concluderà la saga iniziata con I leoni di Sicilia: inizialmente prevista per il 2020, la pubblicazione del nuovo volume potrebbe anche slittare anche al 2021. Nel frattempo Auci dovrebbe essere coinvolta anche nella riduzione dei suoi romanzi per il piccolo schermo. Una nuova sfida, con ottime possibilità di successo, dopo l’exploit editoriale, che allo stato attuale ha numeri da capogiro, con oltre duecentomila copie vendute. Un’avventura iniziata in sordina, che ha acceso il passaparola (anche quello di alcune colleghe di Auci, come Nadia Terranova).
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