Una narrazione corale con un incantesimo da sciogliere ne “La volontà del male” di Dan Chaon. Attraverso più angolature e punti di vista bisogna capire cosa è davvero successo nella strage della famiglia Tillman. Tra verità e paure il riflesso incondizionato del male…
Vediamo. Proviamo a immaginare quale aggettivo sia più calzante per definire La volontà del male (478 pagine, 20 euro), di Dan Chaon, edito da NN Editore. Agghiacchiante? Angosciante? Opprimente? Come altrimenti descrivere quella sensazione di schiacciamento che si prova leggendolo, soprattutto durante i primi capitoli? Alcune immagini graffiano, c’è un incantesimo da sciogliere in questa narrazione corale, dove la vicenda è raccontata attraverso i punti di vista dei protagonisti.
Il lettore condotto in più direzioni
Ciascuno è convinto della propria verità, ma questa è secretata nelle pieghe percettive della realtà, scoprirla non sarà facile, forse non ci si riuscirà mai. Il lettore è condotto in più direzioni, alcune hanno tinte forti, sembrano essere brandelli ematici di uno snuff-movie. I traumi. I dolori, i ricordi. Le droghe. Tutto concorre ad alterare le esperienze soggettive, offrendo più chiavi di lettura, più angolature dalle quali affacciarsi per capire, dietro la strage della famiglia Tillman, cosa davvero sia successo. E chi è veramente è stato.
Un tormentato percorso introspettivo
Le indagini su alcune morti misteriose, che qualcuno sospetta essere legate a violenti riti satanici, è solo il pretesto nel romanzo di Chaon per avviare un tormentato percorso introspettivo, in cui le coscienze saranno chiamate a metabolizzare verità inaspettate, a provare vecchie e nuove paure, a fidarsi e a non fidarsi nello stesso tempo. Perchè non si è sicuri di nulla, neppure di se stessi. Le frasi lasciate a metà di Dustin riempiono, senza riuscirci, le sacche emozionali del figlio Aaron. I timori incrollabili di Kate nutrono i rancori latenti di Rusty. Le certezze di Wave stridono con i sospetti di Agil, poliziotto dai trascorsi misteriosi. In ognuno di questi le sofferenze del passato allungano le loro ombre su un presente sempre più distopico. Doveva essere il tempo della riconciliazione, ma la vita se ne fotte e si trasforma in una riflesso incondizionato del male.
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