Una sceneggiatura mozzafiato, quella di “Una perfetta bugia” di Peter Swanson. Dopo il ritrovamento del cadavere di un libraio, un villaggio costiero del Maine sarà sconvolto da altri omicidi inspiegabili. Una corsa che il lettore non vuol smettere
Una perfetta bugia (328 pagine, 18,50) di Peter Swanson, edito da Einaudi nella traduzione di Letizia Sacchini, non è un semplice libro, ma la sceneggiatura mozzafiato di un film capace di tenerti bullonato alla poltrona fino alla fine. Sì, perchè la struttura narrativa dell’intero impianto letterario, segmentata in una continua staffetta tra passato e presente, è un nodoso intreccio di storie che, nel corso della lettura, si scioglieranno come sotto un effetto domino. Nel mentre, la morte apparentemente banale di un uomo, Bill Ackerson, consentirà di raccontare le vicende di una serie di personaggi legati tra loro a vario titolo.
Protagonisti candidi e guasti
Menzogne, amori, gelosie, rancori, attrazioni, vendette: troviamo tutto il casellario delle pulsioni umane, sollecitate da relazioni quasi ferine, dove gli istinti più primordiali prendono il sopravvento finendo per determinare la traiettoria degli eventi. Ad un certo punto sembrerà quasi si sia persa la bussola: fidarsi dei protagonisti diventa impossibile, ciascuno di loro appare candido e, nel contempo, anche guasto. Nessuno può dirsi coinvolto, nessuno può dichiararsi estraneo. Dietro il ritrovamento del cadavere di un anziano libraio, la sopita atmosfera di un villaggio costiero del Maine sarà sconvolta da altri omicidi inspiegabili.
Tre donne
Il giovane Harry, il figlio di Bill, suo malgrado sarà costretto a rielaborare la morte del padre alla luce di alcune scoperte che lo riguardano. Il tempo diventa infimo e pericoloso, i sospetti gli tolgono il sonno. Entrano nella sua vita persone nuove, persone che hanno qualcosa da raccontargli. Harry ne è destabilizzato, addirittura sopraffatto, però non si arrende, capisce che c’è qualcosa da scoprire, prosegue, va avanti. Prima di tutti intuisce che ogni cosa galleggia dentro una grossa bugia. Piano piano i fantasmi del passato si ripropongono, questioni irrisolte ritornano con il loro carico d’odio, tre donne – Alice, Grace e Caitlin – lo faranno sentire indifeso, smarrito, privo di certezze. Le pagine di questo libro vibrano tra le mani del lettore che proprio non ne vuole sapere di fermarsi: bisogna andare avanti, capire cosa ci sia dietro, dare un senso ad ogni rigo. Alla fine si tirerà un lungo sospiro di sollievo, la corsa è finita, ma di scendere ancora non se ne ha voglia.
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