“Paradise for all” di Alessio Romano è un giallo dalla scrittura ordinata e docile con qualche venatura ironica. Morti, vicoli ciechi, interpretazioni e un protagonista che si improvvisa detective sono la forza del libro
Questo libro non ti prega per farsi leggere. Paradise for all (191 pagine, 11 euro) di Alessio Romano, edito da Bompiani, scivola giù come una bibita fresca in una caldissima giornata d’estate. Perchè è un’opera all’insegna della linearità. A cominciare dalla scrittura: ordinata, docile, con qualche venatura ironica che non guasta mai. Poi la trama. Come in ogni giallo che si rispetti, c’è un morto. E poi altri morti ancora. E dei vicoli ciechi, delle distrazioni che ti portano sulla strada sbagliata. Però, nel complesso, l’impianto narrativo tiene e non complica eccessivamente la vita al lettore con arzigogolate manovre dispersive.
Quella Torino dark
Certo, a dirla tutta, alcune pagine paiono poco plausibili: la scena del rito in maschera per citarne una, ma anche altri passaggi perdono di credibilità piegandosi un po’ troppo ai dettami della storia. Che ha il merito di mescolare sogno, realtà e interpretazioni dei racconti della vittima nei quali si celano anticipazioni e persino chiavi di lettura per capire il delitto e scoprire chi sia l’omicida. Una miscellanea perfetta per Torino, città in cui il romanzo è ambientato e che ben si presta a certe architetture dark e, se vogliamo, pure sovrannaturali.
La chiosa di grande effetto
Del protagonista che si improvvisa detective, oltre che spacciatore e collaboratore di giustizia, non c’è molto da dire. Ciò che lo anima è una questione irrisolta con Elena, la ragazza uccisa, che nasconde insospettabili zone oscure e alla quale Matteo, il protagonista, si rivolge di continuo nel corso delle indagini per chiederle spiegazioni e chiarimenti, come a voler esorcizzare la sua scomparsa. Ultimo punto, l’epilogo. Senza voler spoilerare niente, la chiosa finale – di grande effetto – rimette in gioco tutto quasi che questo libro, in realtà, non volesse terminare, ma riprendere da dove era partito, ovvero da un uomo e da una donna, non solo bella, ma anche molto brava a scrivere. E in quel caso si sa, tutto può succedere. Anche di molto pericoloso.
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