Un gruppo di ragazzi tra movimento studentesco, politica come partecipazione e primi amori sono al centro de “Il tempo era adesso” di Erica Mastrociani. Tra speranze e sconfitte tutti daranno un senso al loro percorso…
Cosa dovremmo dire de Il tempo era adesso di Erica Mastrociani? Che ci incanta anzitutto il fraseggio con il quale si costruisce. Veloce, diretto, minimalista, senza fronzoli. L’utilizzo del tempo presente inchioda il lettore alla pagina che si svela, che non preannuncia, nè risolve. C’è fame di raccontare, c’è desiderio di elaborare una trama. Non una qualsiasi, però. Bensì una storia che assomigli a una ragnatela, dura, resistente, in cui ogni parte è strettamente collegata all’altra. In questa tela, che tutto avvolge e ogni cosa lega, si intessono le vicende di un gruppo di ragazzi
Una piazza e un furgone
Alle loro spalle gli anni di piombo, tempi difficili, ma anche sfidanti. Il referendum sul divorzio, l’oltraggio della strage di Brescia, gli echi, ancora vivi, di piazza Fontana. Non sono anni per tutti. Non li si possono attraversare senza porsi delle domande, senza lasciarsi lambire dagli schizzi di quella Storia in divenire. Il tempo era adesso (266 pagine, 15 euro) di Mastrociani, pubblicato da Scatole Parlanti, lo spiega bene: i personaggi descritti nel libro riassumono quel mondo così complesso nello spazio ristretto di una piazza – e in quello ancora più circoscritto di un furgone, quello di Nino. Lì si consuma la loro vicenda esistenziale e storica. Gli ingredienti sono tutti ben disposti sul tavolaccio della narrazione: il movimento studentesco, la politica intesa come partecipazione e impegno, i primi amori. Persino la fede, scomoda e ingombrante, riluccica in queste pagine.
Personaggi incerti e in evoluzione
Ogni protagonista ha la sua elaborazione e la sua contronarrazione. Troviamo ad esempio, Nino, pendolo oscillante tra l’amore per Alice e la bellezza acerba di Antonia. Stefano e Giovanna, lui debole, lei forte, avvinghiati da un amore solido e semplice. E poi Marco, Francesca, Diego, Sandra, Manuela. Impossibile definirli. Non c’è staticità in loro, ma una continua evoluzione che Erica Matrociani, l’autrice, spennella molto bene. C’è una incertezza di fondo che li pervade. Un magma vulcanico che muove i pensieri e forgia i loro stati d’animo. Ciascuno è alla ricerca del proprio posto nel mondo, l’amore è il metro con cui si misurano, la lotta, sia essa il collettivo o il consultorio, diventa lo strumento sul quale si confronteranno a geometrie variabili. Qualcuno perseguirà i propri obiettivi, qualcun altro si perderà. Ma nessuno, nessuno davvero rimarrà indietro. Legati da un rapporto di amicizia profondo, che saprà superare le distanze e gli anni, tutti daranno un senso al proprio percorso. Ricco di sconfitte, certo, ma gravido anche di speranze: quelle che si hanno da ragazzi e che non ci abbandonano neppure da adulti, quando pensiamo che si finita, quando scopriamo invece che sta per cominciare, perchè il tempo è adesso.
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