Annunciati a Torino i sei finalisti che si contenderanno la vittoria il prossimo 21 luglio. Magliani e Laudadio sfideranno quattro “specialisti”, Cametti, Gazzola, Scardigli e Simi. Obietttivo? Finire nell’albo d’oro accanto ad alcuni grandi del Novecento.
Sei finalisti (nella foto) che sono già sei vincitori: freschi di selezione, arrivano da Torino, dove si è svolta la presentazione ufficiale, i sei romanzi del Premio Selezione Bancarella 2019, sestina che si contenderà il premio Bancarella 2019 il prossimo 21 luglio sulla piazza di Pontremoli.
Gialli, personaggi continuativi, ma anche storie di ricerca, siano esse oltre oceano o poco lontano da casa, sembrano essere questi i fili che tengono insieme in una stessa rete Dove il destino non muore (Cairo) di Elisabetta Cametti, Il ladro gentiluomo (Longanesi), di Alessia Gazzola (la nostra videointervista), Preludio a un bacio (NN Editore) di Tony Laudadio (ne abbiamo scritto qui), Prima che te lo dicano gli altri (Chiarelettere), di Marino Magliani (ne abbiamo scritto qui), Évelyne (Interlinea) di Marco Scardigli e Come una famiglia (Sellerio) di Giampaolo Simi.
Potenzialità ancora inespressa
Libri che, come non ha mancato di ricordare Ignazio Landi, Segretario del premio, sono stati individuati per una potenzialità ancora inespressa, candidandosi così a un riconoscimento che potrebbe decretarne il decollo. Del resto l’albo d’oro del Bancarella, inaugurato nel 1953 niente meno che da Hemingway, non potrebbe parlare più limpidamente degli andamenti del mercato del libro, con tanti titoli e autori che hanno segnato il tempo. Firme giornalistiche, tra cui spiccano Biagi e Fallaci, ma anche tanti autori oggi voci riconoscibili del secondo Novecento, tra cui Pasternak, Cassola, Guareschi, Eco, Follett, e tra i più recenti Elisabeth Strout, Jostein Gaarder, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, solo per citarne alcuni.
Date retta ai librai
Il Bancarella è infatti il premio che individua il valore del libri per i librai indipendenti. Sono loro, sulla base di un’antica tradizione della Lunigiana che vedeva coinvolti tra Pontremoli e Montereggio i cosiddetti librai bancarellai, gli ambulanti con le tipiche gerle stracolme di libri, a decretare i finalisti. Un riconoscimento che va dunque non solo a libri scritti, lavorati e stampati, ma a libri che dagli scaffali delle librerie si prestano a diventare oggetti venduti. Nessuno meglio di un libraio conosce infatti le corde del pubblico e i fattori che decreteranno il riconoscimento del valore di un libro.
«La collaborazione con questi pionieri del libro, che da così tanti anni, prima di gerla in gerla e ora di libreria in libreria, ci fanno conoscere il meglio dell’editoria italiana passando attraverso numerose tempeste, ci rende orgogliosi e rinnova la speranza di un proficuo proseguimento di questa diffusione certosina e professionale del libro di qualità che viene consigliato quotidianamente ai lettori» è non a caso il commento del Segretario del premio.
Rattaro presidente ed ex vincitrice
Il Bancarella costituisce naturalmente un grande momento di visibilità per i sei finalisti, lo ha ricordato chi dalla selezione è già passato, aggiudicandosi poi il Premio: Sara Rattaro, vincitrice nel 2015 con Niente è come te (Garzanti) è la presidente dell’edizione 2019. «Il Bancarella per me è una grande emozione e ha un grande significato: la vittoria nel 2015 ha sancito e concretizzato una carriera in cui credevo molto – ha raccontato – questa del 2019 è una sestina importante, non solo perché sono libri belli, ma perché sono diversi tra loro, vanno così a incontrare i gusti di molti lettori. Sarà una bella sfida».
La lunga volata
Quattro i polizieschi, tra cui il giallo storico della Novara provinciale di Scarmigli, ma anche la Versilia a tinte fosche di Simi, senza dimenticare il thriller à la Dan Brown di Elisabetta Cametti e il nuovo capitolo della serie partita da L’allieva per la giovane medico legale di Alessia Gazzola. Ci sono poi le storie di Magliani e Laudadio, una ricerca di legami familiari andati persi con un progressivo e parallelo sprofondamento nella natura selvaggia del paesaggio, tra Italia e Argentina, l’altra storia più raccolta, tenera, quasi un monologo teatrale che individua la via per riconoscere piccoli momenti di felicità anche dentro le esistenze più difficili.
A tutti, il merito di una vittoria già decretata con l’ingresso nella sestina, che garantisce loro il Premio Selezione Bancarella 2019. La sfida ora continua tra pagine e librerie e, per i più curiosi, tra i verdi paesaggi della Lunigiana dove a luglio verrà svelato il vincitore del premio Bancarella 2019.