Nella Germania nazista prima della guerra una grande amicizia resiste al clima d’odio e di antisemitismo: è quella fra Sofia Stern e Klara Hansen. Oltre settant’anni dopo, in Brasile, una nonna e un nipote vedono sconvolta la propria quotidianità da una possibile eredità da recuperare in Europa. Il filo che lega queste due storie – e un’altra, d’amore – si trasforma nel secondo libro del brasiliano Ronaldo Wrobel, “Il romanzo incompiuto di Sofia Stern”
Due ragazzine, due amiche geniali, ciascuna con un segreto inconfessabile, nella città tedesca di Amburgo: una, Klara Hansen, ha un fratello sovversivo – e siamo nella Germania nazista – l’altra, Sofia Stern, spaccia morfina (quella destinata al padre invalido dopo la prima guerra mondiale e che ottiene in dosi maggiori di quelle necessarie). Klara è una provinciale, non particolarmente facoltosa, giunta nella grande città, Sofia una ragazzina ebrea, che inizia a provare sulla propria pelle discriminazione e odio nazisti. Sono due straniere in qualche modo, ma a loro modo riescono a farsi largo o a sopravvivere nel caos. Parecchi decenni dopo la loro giovinezza, dall’altra parte dell’oceano Atlantico, a Rio, una nonna – una delle due ex ragazzine – e un nipote, Ronaldo riallacciano i fili con quel passato prebellico ad Amburgo. Il romanzo incompiuto di Sofia Stern è un libro – di cui abbiamo pubblicato qui il terzo capitolo – che riconcilia con la lettura. Senza chissà quali effetti speciali.
L’identità sfuggente e sorprendente
Lo scrittore brasiliano Ronaldo Wrobel aveva già all’attivo un romanzo stupefacente per l’equilibrio di vari elementi: poesia senza sentimentalismo, eco delle epopee yiddish, Brasile degli anni Trenta sotto il giogo di Getùlio Vargas, amore impossibile, umorismo agrodolce; tutto questo era nelle pagine di Traducendo Hannah, apparso in Italia, per merito della casa editrice Giuntina. Nipote di ebrei provenienti dall’Europa orientale, Wrobel, avvocato di professione, per una vita si è nutrito dei racconti dei suoi antenati. Canovaccio che si rinnova anche col suo secondo romanzo (pubblicato sempre da Giuntina, la versione dal portoghese all’italiano è di Vincenzo Barca), nel senso che Wrobel – come in qualche modo aveva anticipato in questa intervista – torna alla terra e al tempo dei suoi avi, con ritmo, colpi di scena, personaggi empatici e una nuova riflessione sul concetto di identità, sempre sfuggente e sorprendente nelle sue pagine.
Un quaderno consunto e un’eredità
In una villetta di Copacabana, Ronaldo, protagonista e voce narrante, vive con la nonna ultranovantenne – fuggita dalla Germania prima della seconda guerra mondiale – e fa i conti con un lavoro piuttosto grigio. La scoperta di un vecchio manoscritto della nonna, un consunto quaderno marrone, e di alcuni preziosi in una cassetta di sicurezza che era stata depositata parecchi decenni prima in una banca di Amburgo trascina i due in Germania, perché la nonna potrebbe essere – anzi deve provare a dimostrarlo – l’erede di quella fortuna, che ammonta a parecchi milioni di euro. Non il solo boccone prelibato del passato della nonna, che conserva un vecchio quaderno consunto, e in Europa aveva un vecchio amore che, forse, incredibilmente, l’attende ancora, in Svizzera, dove ha trovato un po’ di pace, dopo essere sfuggito da Dachau. Si spinge ai limiti della verosimiglianza, Wrobel, facendo leva sull’eccezionalità del luogo e del tempo, su una grandissima amicizia, che resiste all’antisemitismo e travalica il tempo.
La sciantosa e la stilista
Da poco più che bimbe a giovani donne negli anni dell’ascesa di Hitler, l’ebrea Sofia e l’ariana Klara vivono vite caleidoscopiche. La prima si esibisce nei night, canta, nota col nome di Stella Polare, e non esiterà a prostituirsi per sopravvivere, pur amando Hugo Hansen, militante antinazista; la seconda conquista un posto al sole come stilista e il cuore di un aristocratico colonnello delle SS, ma la fine della loro relazione – c’è di mezzo una gravidanza – è atroce. Misteri e pesi che gravano sull’anima si sciolgono pian piano, in un lungo climax che dovrebbe culminare, complice, nell’incontro di due innamorati separati da una vita, più o meno dalla notte dei Cristalli, quando una delle due amiche riesce a fuggire e l’altra perde la vita. Ricerca storica, profondità psicologica, spigliatezza narrativa, capacità di tenere sul filo il lettore, Il romanzo incompiuto di Sofia Stern racconta gli eredi di un mondo tutto altro che lucente, fuggiaschi e persecutori, codardi ed eroi, capaci di odio immenso e dell’amore più grande.
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