Un Nobel, qualche superclassico, l’ultimo premio Campiello e… una questione di cuore. La responsabile dell’ufficio stampa della casa editrice Nutrimenti indica una lista di ottimi suggerimenti, consigli spassionati, libri da scoprire e riscoprire, che giriamo ai nostri lettori
“Crooner” di Kazuo Ishiguro (Einaudi)
Una storia d’amore ambientata in una Venezia affollata di turisti che di notte torna al silenzio e alla malinconia. Ishiguro riflette sulle scelte esistenziali delle persone e sbircia dietro la felicità, dove a volte c’è un senso profondo di delusione e si annida l’attesa di dovere affrontare la verità.
“Eureka street” di Robert Mc Liam Wilson (Fazi)
Un romanzo che è un’esplosione di vita, con personaggi che vorresti incontrare quando vai a prenderti una birra al pub.
“La trilogia di Fabio Montale” di Jean-Claude Izzo (e/o)
Questa trilogia resta il mio riferimento assoluto del noir mediterraneo. Invidio tutti quelli che non l’hanno ancora letta.
“Delitto e Castigo”, di Fëdor Dostoevskij (Garzanti)
Mai romanziere fu più capace di descrivere e trasmettere al lettore l’ansia interiore, l’angoscia e l’avvilimento che abitano nella mente di un uomo messo di fronte alla paura e al giudizio morale di sé stesso. Un libro eterno e potente.
“I detective selvaggi”, di Roberto Bolaño (Sellerio)
Con questo libro si entra, dalla porta principale, nel mondo poetico di Bolaño, e una volta dentro bisogna solo lasciarsi andare. Una carrellata di personaggi e paesaggi che sono letteratura pura.
“Le assaggiatrici”, di Rosella Postorino (Feltrinelli)
Romanzo che ha meritatamente vinto, tra gli altri premi, il Campiello. Storia di gruppo di donne chiamato ad assaggiare il cibo che passerà attraverso il corpo di Hitler per verificare che non sia avvelenato. Una storia raccontata da un punto di vista inedito che rende interessante il ragionamento intorno all’animo umano, e al potere del totalitarismo sulla vita delle persone.
“Final Cut” di Vins Gallico (Fandango)
Questo libro è una questione di cuore. uno: perché l’ha scritto il mio fidanzato, due: perché è uscito in libreria pochi giorni dopo la nascita del nostro primo figlio, tre: perché essendo stato nella dozzina del Premio Strega ci ha portati romanticamente in giro per l’Italia. E infine perché la storia è un cocktail praticamente perfetto di originalità, ironia, romanticismo e amarezza.