Torna in libreria dopo parecchi decenni “La cattiva strada” dello scrittore francese Sébastien Japrisot: l’amore impossibile tra un adolescente e una giovane suora, tra passione, guerra e disobbedienza sociale. Un romanzo con lo stesso titolo di una ballata scritta da De André con la collaborazione di De Gregori
Mi piace pensare che Fabrizio De André abbia letto e si sia lasciato ispirare da questo struggente romanzo di Sébastien Japrisot. Mi piace pensarlo per diversi motivi: non solo perché il titolo del romanzo di recente (ri)pubblicato da Adelphi (traduzione di Simona Mambrini) coincide col titolo di una delle più famose ballata del cantautore genovese; ma anche per la poesia di cui sono intrisi i due componimenti. E per alcune tematiche che accomunano i protagonisti delle due storie: la gioventù, la guerra, la passione, la disobbedienza sociale.
Un amore non perverso ma cristallino
La cattiva strada (220 pagine, 18 euro) narra di un amore impossibile, che fa discutere e divide, che sembra lordo e invece è cristallino. Di un amore tra un ragazzino un po’ scapestrato di 14 anni (Denis) e una suora di 26 (Clotilde) entrata in convento da bambina, non per vocazione ma per volere della famiglia. Un amore che Japrisot ci mostra dal suo interno e che (vera potenza del romanzo) al lettore non appare mai sporco o volgare, né tanto meno perverso. Un amore che se ne infischia della guerra e delle bombe, dei nazisti che occupano la Francia e del senso comune, dei genitori e dei superiori, che se ne infischia perfino di Dio.
Una storia che va oltre l’epilogo
Un amore che oggi, nell’era dei selfie e dei social, dei politici col Vangelo in mano e dei crocifissi obbligatori, nell’era delle puttane che non sono più le regine di De André, non oseremmo neppure immaginare. Così come forse non oseremmo immaginare un’altra Lotita sugli scaffali delle nostre librerie o un altro Il diavolo in corpo dato alle stampe. Un amore, quello tra Denis e Clotilde, che si lascia preferire. Un amore che Japrisot riesce a mantenere vivo, sospeso, come un messaggio di speranza, nonostante l’epilogo. Un amore che va oltre l’epilogo stesso, perché girata l’ultima pagina non possiamo far a meno di chiudere gli occhi e vedere Denis e Clotilde ormai adulti, attraversare le strade soleggiate della Provenza a bordo della loro Chenard-Walcker, sempre belli e innamorati. Felici come prima, più di prima.
De André l’aveva letto?
P. S. La cattiva strada venne pubblicato in Francia nel 1950. Allora Sébastien Japrisot (pseudonimo anagrammatico di Jean-Baptiste Rossi) aveva appena 19 anni: in Francia il romanzo si rivelò un flop, ma negli Stati Uniti fece scalpore ed ebbe subito successo. In Italia è arrivato nel 1979, stampato da Milano Libri Edizioni col titolo Storia d’amore di una suora (firmato dall’autore col suo nome vero). Adelphi lo ha riproposto nel proprio catalogo di recente. La ballata La cattiva strada, scritta da De Andrè con la collaborazione di Francesco De Gregori, è contenuta nell’album Volume 8, etichetta Produttori Associati, album edito nel 1975. Il brano però era uscito in 45 giri nel novembre del 1974. Se ne deduce, quindi, che De Andrè non ha letto il romanzo di Japrisot, almeno prima di avere scritto la canzone. A meno che non abbia letto l’originale in francese o la traduzione in inglese.
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