“Slow days, Fast company – Il mondo, la carne, L.A.” è il racconto di una giovinezza, di una città, la capitale della California, tra gli anni Sessanta e Settanta, di viaggi e amori tra droghe e alcol. Eve Babitz, scrittrice e modella, reginetta dello show-biz, racconta un mondo trasgressivo e anticonformista
Gli anni Sessanta e Settanta sono un passato che torna sempre. Se torna attraverso uno sguardo sfrontato, libero, vitale è anche meglio. Gli occhi di Eve Babitz sono giovani per sempre, anche se la ragazza in questione, adesso, è un’ultrasettantenne che non scoppia di salute. Restano i suoi libri (che, pare, diventeranno, una serie tv in America), il cui proscenio è in genere la California, e in particolare il suo cuore, Los Angeles, ovvero un gigantesco studio cinematografico. Eve Babitz, leggenda non planetaria dello show-biz a stelle e strisce, ha danzato e corteggiato il successo, spesso rimanendone ai margini, ma entrando comunque nel mito, collaborando con miti della musica e del cinema, facendo girare la testa a uomini e donne. Era stata già tradotta in italiano, risale alla metà degli anni Novanta Cigni Neri, edito da La Tartaruga, ma adesso si è mossa la casa editrice Bompiani che ha affidato a Tiziana Lo Porto la cura di Slow days, Fast company – Il mondo, la carne, L.A. (208 pagine, 17 euro).
La groupie di un mondo lucente
Scrittrice e modella, figlia di artisti, Eve Babitz è stata la groupie di un mondo lucente, un’anticonformista che collezionava amanti celebri e aveva miti fra gli amici di famiglia (Chaplin, Garbo), che si divertiva a scandalizzare gli Usa più bigotti, immortalata nuda, mentre giocava a scacchi con Marcel Duchamp nella celebre foto di Julian Wasser della rivista Time. Disinvolta, energica, fuori dagli schemi, Eve Babitz, in questo libro del 1974, racconta Los Angeles, per lei amore e condanna, una metropoli creativa e trasgressiva, seducente e frenetica. Il ritratto emerge da racconti pieni di viaggi ed eccessi, alcol e musica, disillusione e denaro – un’ossessione – cocaina, Lsd e promiscuità.
La ricerca del principe azzurro
Trovare persone autentiche in un oceano di edonismo quale è L.A. è una sfida improba per chiunque. La fame di vivere che emerge tra queste pagine, sta in precario equilibrio tra eccessi e decadenza, sincerità e ricerca del piacere. Emerge una specie di trattato sulle fragilità e sulle contraddizioni di ogni anima bella, come Eve Babitz che desidera trovare un principe azzurro, che lo cerca invano tra galleristi, cantanti e attori. Resta la passione per una città, per la sua epoca d’oro.