Lo scrittore palermitano, incantato dalla femminilità, regala un tributo ad alcune donne che sono state al fianco di artisti, spesso determinandone le fortune. Ecco il senso dell’ultimo libro “Ogni storia è una storia d’amore”, il tentativo di costruire un’educazione sentimentale, che prescinda dall’amore romantico e da quello cinico, in un periodo storico in cui non c’è consapevolezza vera dell’amore
Cos’è l’amore? Come può salvarci? Quanto sono importanti le donne, specie in una coppia? Domande che possono accomunare un sedicenne e un quarantenne, osserva lo scrittore Alessandro D’Avenia, pur avendo soluzioni e risposte diverse. Domande impegnative che l’autore palermitano non teme di affrontare nel suo ultimo volume Ogni storia è una storia d’amore, edito come tutti i suoi precedenti da Mondadori. Il libro che, come L’arte di essere fragili, oscilla fra narrativa e saggistica, racconta le storie di trentasei coppie, con gli occhi puntati sulle compagne di vita di grandi artisti, scrittori ma non solo, e sulle varie tonalità dell’amore. Il senso del volume, come spiega lo stesso D’Avenia in questa videointervista, potrebbe essere quello di tentare di costruire un’educazione sentimentale in un tempo in cui probabilmente non c’è consapevolezza piena e vera dell’amore, in un periodo storico di devastante analfabetismo affettivo.
D’Avenia scrive di muse e di genio femminile, del grembo necessario a una creazione feconda, il suo approccio è allo stesso tempo pudico e forte. Con lui è anche inevitabile parlare del suo rapporto con la Sicilia (terra dove torna specialmente nel corso dei mesi estivi), degli affetti familiari (spiega anche il perché della dedica di quest’ultimo libro), della chiave per accedere all’impenetrabile mondo degli adolescenti che, secondo lui, comunque non prevede certo un approccio… buonista. Infine un accenno al suo prossimo libro, un romanzo a cui sta lavorando, ma che vuole proteggere come un… bimbo piccolo.
Buona visione (riprese di Luciana Campione)