“Swing Time” è un immenso romanzo sociale – e globale – del nostro tempo, un generatore di emozioni, una chirurgica analisi dell’animo umano fra ambizioni, rinunce, sogni non realizzati, scelte complicate
Non ci sono molti enfant prodige che, nel tempo, mantengono intatti originalità, qualità letteraria, clamore mediatico e ottima accoglienza a livello critico come in seno ai lettori. Su scala planetaria, fra i viventi, si contano sulle dita di una mano una è l’inglese Zadie Smith, fedelissima in questi anni alla vocazione del racconto. E poi ancora affamata, fresca, di valore, come alle origini. Nella testa di qualcuno sarà anche diventato un brand, ma a leggere le sue pagine, le sue interviste, a guardarla negli occhi, l’idea è che Zadie Smith sia sempre fedele a se stessa. E per chi legge questo tipo di onestà vale più di mille altre cose, per chi va in libreria e sceglie una storia, un mondo, fidandosi di certe idee, questo suo approccio alla scrittura è una garanzia.
Due percorsi tra fallimenti e successi effimeri
Zadie Smith rischia, dunque, di avere sempre venticinque anni (con tutto il bene che ne segue, senza aspetti negativi), come quando s’impose all’attenzione internazionale, con «Denti bianchi», nel 2000. Con il suo quinto romanzo in poco più di sedici anni, «Swing Time» (417 pagine, 22 euro), edito da Mondadori e tradotto da Silvia Pareschi, Smith lascia di nuovo il segno. Raccontando di due amiche rivali (semplicistico e fuorviante tirar fuori la quadrilogia della Ferrante…) dei sobborghi multiculturali della Londra meno ricca, entrate in competizione giovanissime, alla prima lezione di danza in pieni anni Ottanta; del talento perduto della narratrice, senza nome, che finisce nel mondo glamour, ma da collaboratrice di una bisbetica popstar (che gran ritratto, un mix delle star più in voga oggi); del percorso accidentato di Tracey, meno dotata dell’amica, ma che riesce a far parte di un prestigioso corpo di ballo, gustandone un successo effimero.
Pochi competitor tra i suoi coetanei
Col pretesto di raccontare due amiche, Smith scrive un immenso romanzo sociale – e globale – del nostro tempo, un generatore di emozioni, una chirurgica analisi dell’animo umano fra ambizioni, rinunce, sogni non realizzati, scelte complicate. Non ci sono tanti libri del genere in circolazione, almeno scritti da coetanei di Zadie Smith. (L’illustrazione è di Francesco Lo Iacono)