Mason e lo sfrontato precettore vorace di piacere

“Alla ricerca del piacere” è la conferma del talento dell’autore di “Anime alla deriva”. Un romanzo generoso, brillante e di ampio respiro, con un protagonista audace e ambizioso. E con un sequel…

Possono bastare pochi giorni durante l’infanzia, per indirizzare una vita intera? Sì, nel caso di Piet Barol, un olandese, con falso passaporto francese, che da bambino ha vissuto un breve soggiorno a Parigi con la madre Nina (ormai morta), e li ritorna prima di cambiare vita e trasferirsi in Sud Africa.

Piet Barol, seduttore e sedotto

Sono quei giorni – in cui la madre spende i risparmi di sedici anni e medita anche di abbandonare il marito – a far capire al piccolo Piet cosa lo attrae: le mille luci di una città lontana, un’esistenza elegante, disinibita ed agiata, il lusso, il cibo, il denaro, un piacere da rincorrere, ma anche da irrorare a molti di quelli che incrocia nel corso della vita; seduttore e sedotto da donne e uomini, carico di fascino, Piet Barol è l’erede di una lunga tradizione letteraria (soprattutto francese), ed è un amante del rischio. Osa e vince, specie nelle situazioni più difficili. Una simpatica canaglia che sa orientarsi anche come clandestino (possessore di un posto in classe turistica) in prima classe. Prima dell’epica traversata dall’Europa a Città del Capo, però, c’è un intero libro, Alla ricerca del piacere (301 pagine, 20 euro), il quinto di Richard Mason, quarto ad essere pubblicato in Italia, come sempre dall’editore Einaudi, in un bel volume della collana Supercoralli. Nei giorni scorsi è uscito in lingua inglese il seguito di questo romanzo e, per descriverlo a un lettore, l’autore ha scritto su Twitter che cosa aspetta il suo eroe: «Immagina Piet tra gli Xhosa (gruppo etnico sudafricano, ndr) durante la prima guerra mondiale».

Squassare equilibri e mettere assieme i cocci

La scena di Alla ricerca del piacere è invece Amsterdam nel 1907 e il gusto retrò è applicato uniformemente al mondo alto borghese in cui si muove il provinciale Piet Barol, ad ambienti, personaggi, schemi mentali, come alla scrittura asciutta, ben resa nella traduzione sciolta ed efficace di Giovanna Scocchera. Arrivato da Leida, poco più che ventenne, al servizio della ricca e influente famiglia Vermeulen-Sickerts, Piet agirà come un detonatore, squassando certi equilibri, ma a suo modo rimettendo a posto anche certi cocci, tra i coniugi Maarten e Jacobina – il primo religiosissimo, la seconda assetata di passione – e nel rapporto con i loro figli, le affascinanti Constance e Louisa che sfuggono a vari pretendenti, e il più piccolo, Edgard. Quest’ultimo, in particolare, è affidato a Piet che, come istitutore dovrà occuparsi della sua formazione e, soprattutto, provare a vincere l’agorafobia di cui soffre. In questo contesto il giovane non fa fatica ad eccellere, conquista fiducia e attira invidie nel microcosmo familiare allargato alla servitù (un domestico, Didier, s’invaghisce di lui): merito dell’audacia e dell’ambizione con cui affronta la vita, dei tanti talenti che coltiva (sa suonare il piano, disegnare, far conversazione e non solo…) che lo catapultano in fretta in un mondo che prima osservava solo da lontano.

La misura di un classico, mai noioso

Il risultato è un romanzo molto elaborato, ma mai strabordante, anzi con la misura di un classico, senza essere nemmeno per una pagina noioso e in cui si susseguono vicende avventurose ed eleganti, oltre che cariche di erotismo. Il sesso – zero allusioni e tanti dettagli – spesso dà una mano a Piet, in un certo senso è un modo di esercitare il proprio potere sugli altri, ma sempre sul filo del rasoio: venuto a galla, rischia più di una volta di fargli saltare i piani. Narratori smunti, ascetici o asettici dovrebbero impiegar tempo a sottolineare i libri di Mason – natali sudafricani, cresciuto in Gran Bretagna e residente a New York – per imparare a scrivere romanzi generosi, brillanti e di ampio respiro. Il suo debutto, Anime alla deriva, ma ancora più il suo titolo successivo, Noi, sono opere robuste e mature di un autore che adesso ha trentacinque anni, ma quando ha esordito ne aveva appena ventidue e già allora s’era abbeverato ai classici della letteratura europea.

Doppio gioco di seduzione

Alla ricerca del piacere è in linea con il valore dei suoi titoli migliori e la porta lasciata aperta da Mason è garanzia di altre storie dall’impeccabile intreccio con Piet Barol; il quale, sempre vorace di vita e gloria, lasciata casa Vermeulen-Sickerts – al lettore il piacere di scoprire come e dopo quali avvenimenti – riapparirà a Città del Capo, dove una perigliosa traversata a bordo di una lussuosa nave da crociera, l’Eugénie: i pericoli nulla hanno a che vedere con le condizioni del mare, c’è un doppio gioco di seduzione e l’amore per Stacey, oltre a un finale apertissimo. Sapere di poter ritrovare Piet e altri personaggi di questa storia è un bel conforto.

Alla ricerca del piacere

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